Scattano i dazi di Trump, le Borse affossano Wall Street. E ora il Messico si prepara a reagire

Seduta all’insegna delle vendite a Wall Street per effetto dei dazi. Canada e Messico pronti a contrastare le decisioni di Trump

Scattano i dazi di Trump, le Borse affossano Wall Street. E ora il Messico si prepara a reagire
00:00 00:00

Nuova seduta all’insegna delle vendite a Wall Street per effetto dei dazi. Fin dai primi scambi gli indici statunitensi hanno imboccato la via dei ribassi e a poco più di due ore dall’avvio l’S&P500 cede l’1,44%, dopo che ieri ha registrato il peggiore calo giornaliero da metà dicembre. Negativi anche il Dow Jones, con una flessione dell’1,61%, e il Nasdaq, giù di 1 punto percentuale.

A pesare sul mercato sono le possibili ripercussioni ai dazi confermati nella notte dal presidente americano Donald Trump ed entrati in vigore oggi. Gli Stati Uniti hanno imposto tariffe del 25% su gran parte delle importazioni da Canada e Messico, raddoppiando al 20% quelle sui prodotti cinesi. L’escalation colpisce circa 1.500 miliardi di dollari di importazioni, portando i dazi Usa ai livelli più alti dal 1943. L’impatto sul mercato è stato immediato: ieri l’S&P500 ha perso l’1,8% in un solo giorno, il sell-off si è esteso nel corso della mattina all’Asia e alle valute emergenti, mentre dollaro canadese e peso messicano sono crollati. Male anche le Borse europee, che oggi hanno chiuso la seduta in territorio negativo: il Dax di Francoforte ha guidato la discesa con un -3,54%, guardando con preoccupazione alla possibilità di nuove rappresaglie.

Infatti, la risposta ai dazi di Trump non si è fatta attendere. Il Canada ha risposto con nuove tariffe del 25% su 30 miliardi di dollari di prodotti americani, la Cina ha inserito dieci aziende statunitensi nella lista nera e imposto nuove tariffe su cotone, pollo e soia e ora anche il Messico potrebbe reagire. Non lo ha escluso la presidente del Messico, Caludia Sheinbaum, che oggi ha menzionato "possibili azioni legali in risposta ai dazi statunitensi" e affermato che "se i dazi restano, il Messico cercherà altri mercati".

Intanto, la provincia canadese dell'Ontario sarebbe pronta a imporre tariffe del 25% sull'elettricità che esporta negli Stati Uniti, secondo quanto hanno riportato le agenzie internazionali, citando il premier Doug Ford. L'Ontario fornisce elettricità a 1,5 milioni di famiglie in Minnesota, Michigan e New York. Il premier Ford ha poi aggiunto che se Trump imporrà altri dazi il 2 aprile, inviterà i produttori di energia elettrica a fermare completamente le esportazioni. "Il presidente Trump sottovaluta il popolo canadese", ha detto.

Tra i singoli titoli a Wall Street, male le case automobilistiche come General Motors e Ford che scivolano rispettivamente del 2,7% e del 6,16%, proprio per paura delle ricadute dei dazi, dato che molte vetture sono costruite in Canada e Messico. Giù anche Tesla (-5,5% dopo aver perso ieri il 2,8%) dato che circa il 15% delle componenti delle Model Y vendute negli Stati Uniti provengono dal Messico e, altre, dal Canada. Ma non solo auto.

Il titolo della catena di ristoranti Chipotle, che importa gli avocado dal Messico, cede il 2,63%, mentre la catena di grandi magazzini Target perde oltre il 5% sulla prospettiva di "pressioni significative sui profitti" nel primo trimestre del 2025 proprio a causa delle incertezze sui dazi e sui consumi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica