
Autostrade per l'Italia manda in archivio un 2024 con il record di traffico sulla rete, con oltre 51 miliardi di chilometri percorsi (+1,9% rispetto all'anno prima). E, nonostante le incertezze del contesto macroeconomico del 2025, Aspi prevede che il traffico sulla rete continuerà a crescere intorno allo 0,5 per cento. Un segnale di buona vitalità dell'economia italiana, che per i trasporti vede ancora un ruolo strategico per la gomma.
Il cda del gruppo guidato dall'ad Roberto Tomasi (in foto) ieri ha approvato il bilancio dello scorso anno, che ha chiuso con un utile dell'esercizio pari a 1,06 miliardi di euro, in aumento di 83 milioni su base omogenea, mentre i ricavi operativi sono arrivati a 4,38 miliardi (+1% rispetto al 2023) mentre il margine operativo lordo (ebitda) è stato di 2,6 miliardi. Il consiglio di amministrazione di Aspi ha così deciso di proporre un dividendo di 790 milioni circa, dei quali 354,7 milioni finiranno a Cassa depositi e prestiti. Il 17 aprile saranno corrisposti 648 milioni: 568 milioni di euro, pari al 60% dell'utile della gestione caratteristica della società, e 80 milioni, ovvero i proventi derivanti dalle operazioni straordinarie e dai dividendi delle società del gruppo. I restanti 142 milioni saranno distribuiti dopo l'ok alla semestrale 2025.
Il gruppo Aspi sottolinea di aver investito 2,6 miliardi per la manutenzione, la rigenerazione e il potenziamento, con 150mila cantieri attivati (di cui il 40% notturni). Sono state ultimate arterie di rilievo, tra le quali la quinta corsia dell'A8, la più grande autostrada italiana, la quarta corsia dinamica dell'A4 «tangenziale» di Milano, la prima con sistemi di controllo del traffico (telecamere e radar evoluti) gestiti con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.
«Questi risultati (+21% rispetto al 2023) testimoniano - sottolinea la nota di Aspi - la capacità di affrontare le sfide e il valore di un gruppo integrato, capace di sostenere rilevanti piani di investimento e manutenzione e sostenere come leader la trasformazione digitale» della mobilità.
Gli altri dati finanziari registrano un indebitamento finanziario netto di 9.9 miliardi.Nel 2025, infine, è prevista la prosecuzione dei piani di investimenti e manutenzione con circa 2,5 miliardi per potenziare i nodi critici e le tratte più congestionate della rete.
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