Quarto Reich. Così Vittorio Feltri ha definito la Germania di Angela Merkel, "imperatrice d'Europa". Durante il suo regno, pardon, durante la sua presidenza, il potere della Germania in Europa è aumentato a dismisura.
Le armi con cui la cancelliera ha fatto fuori i suoi rivali in Europa sono stati lo spread e le banche. Vi ricordate come - durante l'ultimo governo Berlusconi - i telegiornali parlassero sempre dello spread, tanto da farlo diventare un vero e proprio totem? Così, con l'incubo dello spread, si fece fuori Berlusconi e venne il lungo periodo dei presidente del consiglio non eletti: Monti, Letta e Renzi.
La sacra trinità gradita a Bruxelles - ovvero Monti, Letta e Renzi -, dopo aver preso il potere, è sempre andata a rendere omaggio alla cancelliera, che - annuendo - si compiaceva del proprio lavoro e dei suoi pupilli.
Smessa l'arma dello spread, ora la Merkel minaccia gli stati attraverso le banche, gestendo così gli esiti delle elezioni altrui. La Merkel, come una novella regina, sta ben lontana dal popolo, e fa parlare i suoi esecutori: Ralph Brinkhaus, il vicecapogruppo della Cdu, che ha definito "incresciose" le elezioni anticipate in Grecia perché "fanno perdere altro tempo". A chi? Alla Germania, ovviamente. E al suo cammino di riforme (negli stati altrui), come ha candidamente ammesso Michael Fuchs.
E il ministro delle finanze, Wolfgang
Schauble ha avvertito che "se la Grecia imboccherà un'altra strada, le cose si complicheranno".Grecia avvisata, mezza salvata. Se vorrà ancora i soldi della troika dovrà evitare di votare i partiti euroscettici.
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