Maria Rosaria Boccia torna in tv e sceglie ancora il programma di Corrado Formigli, Piazzapulita, per le sue dichiarazioni. La donna è entrata nello studio del programma con indosso gli occhiali con telecamera inclusa, gli stessi con i quali è entrata alla Camera dei deputati, che le erano stati sequestrati dalla Procura di Roma e che le sono stati restituiti solo ieri sera, come ha dichiarato lei stessa al giornalista. "Ho accettato di tornare perché, come ha potuto vedere, la gogna mediatica non si abbassa, ma aumenta sempre di più e si trova qualsiasi elemento per continuare a buttarmi del fango ingiustamente addosso", ha detto Boccia.
Formigli ha quindi letto alcuni passaggi di una lettera aperta che la donna ha pubblicato sui social, in cui si sente ingiustamente al centro dell'attenzione. "Io mi sento in una condizione disagiata in cui non mi sono mai trovata, perché per un cittadino normale quello che ho subito, e che sto subendo, non è una cosa normale", dice su La7, sottolineando di aver dovuto subire una perquisizione, "attacchi mediatici importanti". Però, prosegue Boccia, "penso ci sia poi la dignità e la forza di voler raccontare la verità". Una verità che lei sostiene di voler raccontare ma di essere impossibilitata a farlo in conseguenza dell'indagine in corso. "Io sono indagata, rischio fino a 7 anni di carcere per una cosa assurda fondamentalmente, altrimenti l'avrei detta tutta, fin dall'inzio", prosegue Boccia. Però, prosegue, dice di percepire come se, "più che essere giudicata nell'indagine, sono giudicata dai giornalisti che non sono tali ma sono tutti giudici di Cassazione".
Dice di sentire il peso delle "notizie false che escono" che, aggiunge, "sono tantissime", confermando di essere laureata e d ìi essere presidente di Milano Fashion Moda. "Hanno cercato di screditarmi ma io ho sempre fornito le prove, non capisco perché tutto questo accanimento verso la mia persona", prosegue Boccia. "Dal punto di vista giudiziario siamo in fase d'indagine, io non sono ancora stata ascoltata e le indagini non sono ancora chiuse", sottolinea a Formigli, sostenendo di non poter ancora rivelare le informazioni di rilevanza pubblica in suo possesso proprio a fronte di quell'indagine che la vede al centro per aggressione a corpo dello Stato. "Io non perseguito, ci metto la faccia e rispondo a quello che alcune persone non hanno il coraggio di far uscire da sole e usano i giornalisti amici per farle uscire", si difende Boccia, che alla domanda di Formigli sul perché non smette di parlare di questo e a cosa punta, replica: "Perché devo continuare ad ascoltare cose sulla mia persona che non sono vere?".
Il conduttore poi sposta il discorso sul piano politico, con Boccia che rivela che Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa "chiamavano spesso" il ministro Sangiuliano mentre loro stavano insieme, "non per chiedergli sicuramente se aveva pranzato o cenato". E aggiunge che, così come sarebbe uscito sui giornali, "le postazioni ricoperte dalle persone che facevano parte del gabinetto erano state indirizzate, alcune da loro". Su Gilioni, c'è capo di gabinetto al ministero della Cultura, sostiene di essersi fatta un'idea perché, nel suo caso, dice "ci sono state delle imprecisioni che il capo di gabinetto non può permettersi. Ancora oggi, il contatto che io ho firmato non è uscito". Secondo lei, "è stata commessa una leggerezza, che è quello di strapparlo. Non si strappano le carte al ministero, si protocollano e tutt’al più si revocano".
Sul caso della ferita sul cranio del ministro, dice di non poter rispondere perché è parte dell'indagine e sarò oggetto di un possibile processo. "Quando finirà tutto tornerò e chiariremo quello che non possiamo chiarire stasera", spiega Boccia. Il giornalista rivela parti di una chat in cui il ministro direbbe di essere stato "sfregiato, se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo". Parole alle quali Boccia risponderebbe dicendo: "Mi hai letteralmente mandato fuori di testa". Ma lei la definisce una "chat composta", ossia messaggi non consecutivi, "tagliati". Sul caso della chiave d'oro di Pompei, Boccia nega di esserne in possesso. "Se si parla di me, che di tutto quello che ho detto finora ho fornito le prove, sono ancora non creduta. Mentre chi mette nero su bianco e fa delle dichiarazioni diverse, non si commentano", prosegue.
Si definisce "perseguitata dai giornalisti", "subisco agguati, mi aprono la spazzatura". E alla contestazione di Formigli sul fatto che lei provochi sui social, Boccia nega sostenendo di rispondere "agli attacchi feroci dei giornalisti amici".
E ancora, accusa che "si usano due pesi e due misure". In conclusione, ha dichiarato: "Io non vado in giro, vivo segregata in casa. Non posso andare in giro, non ha visto gli agguati che mi fanno i giornalisti?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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