Le vendite di auto in Italia peggiorano di mese in mese, ovviamente rapportandole con il 2019, l'anno pre-pandemia, e dunque corrispondente alla realtà. In maggio il calo è stato del 27,9%, «il più pesante degli ultimi mesi», come rilevano in una nota congiunta Anfia, Unrae e Federauto (-19,3% da gennaio). Inutile commentare il +43% sul maggio 2020, con il mercato bloccato dalle chiusure per Covid-19. A questo punto, occorre un intervento deciso del governo, visto che fino a ora di un rifinanziamento strutturale degli incentivi per la fascia di veicoli più richiesta (che non è quella elettrica) non se ne parla. E così ieri i vertici delle tre associazioni - Gianmarco Giorda, direttore di Anfia, Michele Crisci, presidente di Unrae, e Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto - sono stati ascoltati in Commissione bilancio della Camera.
Una ventina di slide hanno esposto lo stato dell'arte del settore, spiegando in particolare che gli ultimi stanziamenti governativi, esauritisi in un battibaleno, «non solo sono stati in pochi mesi recuperati, ma grazie agli introiti derivanti da Iva e Ipt, si stima abbiano generato importanti aggiuntività di gettito: a fronte dei 250 milioni stanziati con la Legge di Bilancio 2021, sono stati generati 583 milioni tra Iva e Ipt dei nuovi veicoli immessi sul mercato, con un gettito netto di 333 milioni per l'Erario».
All'audizione era presente anche Gianluca Benamati, vicepresidente della Commissione attività produttive della Camera, dal 2020 impegnato a sostenere le istanze delle associazioni. Le richieste: rifinanziare la fascia di auto 61-135 g/km per tutto il 2021; lo stesso per gli incentivi ai veicoli commerciali elettrici con e senza rottamazione e alle altre alimentazioni solo con rottamazione; in tema di fringe benefit per i veicoli aziendali, è invece necessario adeguare le soglie vigenti ai valori del Wltp, la nuova procedura di omologazione a cui sottoporre tutte le vetture; spostare da 180 a 300 giorni il limite entro cui concludere un ordine con ecobonus.
Durante la loro applicazione nel 2020, i sostegni hanno rappresentato 263mila immatricolazioni e 215mila nel periodo di validità nel 2021. A essere premiate le vetture Diesel, benzina e ibride senza la spina: il 79% degli acquisti nel 2020 e l'81% nel 2021. Al centro resta il problema del rinnovamento del parco circolante che, secondo gli ultimi dati Aci, su un totale di 38,62 milioni di auto, ne annovera 10,868 milioni (28%) con omologazioni ante Euro 4. L'età media, inoltre, è di 11,5 anni rispetto agli 8 anni nel Regno Unito, ai 9 in Francia e Germania. Di questo passo ci vorranno 27 anni per arrivare allo svecchiamento completo, con tutti i problemi di inquinamento e sicurezza che ne possono derivare.
A sollecitare interventi è un settore che occupa complessivamente 1,25 milioni di addetti per un monte salari di 27 miliardi, fattura 344 miliardi, vale il 20% del Pil e assicura entrate allo Stato pari a 76,3 miliardi.
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