Le Borse non utilizzano lo specchietto retrovisore

Le Borse non utilizzano lo specchietto retrovisore

La pandemia non sembra scemare dal punto di vista dei numeri; il Fondo Monetario emette sentenze sul Pil che peggiorano di volta in volta; i dati macroeconomici internazionali continuano a precipitare e le Borse continuano a salire. A guardare i numeri, non ci si spiega come questo sia possibile, anche alla luce delle cassandre che da mesi profetizzano crolli disastrosi.

Nonostante questo i mercati vanno avanti per la loro strada. Eppure in pochi, probabilmente, sono capaci di leggere la realtà con gli occhi orientati al futuro invece che al passato. Al centro del dibattito c'è l'eccesso di «debito» che si starebbe creando nel mondo per combattere l'emergenza pandemica. Tuttavia, pochi hanno sottolineato che, parallelamente, c'è stato un crollo dei tassi di interesse. Con tassi così bassi, eccezion fatta per l'Italia, la sostenibilità del debito non solo è garantita, ma è quasi facilitata. Se prima negli Usa si pagava quasi il 3% ora con tassi vicini allo zero, e tali saranno per anni, vista la crisi, tale debito finisce per costare tre volte di meno.

Parallelamente, in tutto il Mondo stanno crescendo i cosiddetti «Pandemic Savings», i risparmi generati dalla paura che ci impone di non spendere per l'incertezza del domani. Solo in Italia questa paura si è tradotta in oltre 20 miliardi di versamenti sui conti correnti a marzo e aprile. Si tratta di un'enorme massa di liquidità che sommata a quella degli altri Paesi crea un potenziale effetto leva sulla ripresa in grado di far esplodere i consumi quando il Covid-19 sarà sconfitto.

La pandemia che ha inciso negativamente su tantissimi settori, ne ha fatti esplodere altri in maniera esponenziale, creando una sorta di «selezione naturale» che ha accelerato processi già in corso. I viaggi aerei erano già in crisi, le tecnologie digitale erano già in forte sviluppo.

I mercati cosa faranno domani? Credo che continueranno a guardare le potenziali realtà del domani, mentre i pessimisti continueranno a guardare al passato incapaci di immaginare il futuro. Voi da che parte volete stare?

Leopoldo.gasbarro@me.com

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