Tentano invano il rimbalzo le Borse europee, dopo il crollo di venerdì scorso all'indomani del voto che ha sancito la Brexit.
Piazza Affari sull'altalena: apre a -0,13% a 15.702 punti, ma poco dopo il Ftse Mib guadagna l'1%, trainato dai titoli bancari. Poi sono proprio le banche che trascinano l'indice al ribasso: alle 13, in attesa di una nuova seduta a Wall Street, a Piazza Affari l'indice Ftse Mib segna 15.367 punti (-2,27%) e l'All Share 16.914 punti (-2,37%). Nel pomeriggio il calo si è ampliato ulteriormente: il Ftse Mib cede il 4,37% a 15.039 punti dopo avere registrato un minimo infraday di 15.018. L'All Share perde il 4,39% a 16.564.
Alla fine Piazza Affari ha Ftse Mib che retrocede del 3,94% a 15.103,58 punti. Da inizio anno il Ftse Mib è ormai sceso del 28,5%. Tornano sotto pressione i bancari a cominciare da Unicredit (-8%) e Intesa Sanpaolo (-11%). Male anche Ubi Banca (-6,3%) che ha presentato il nuovo piano industriale al 2020. Molte case di investimento, come ad esempio Barclays e Citi hanno peggiorato la propria visione sui bancari italiani e in particolare su Unicredit. Forti ribassi anche sul settore assicurativo con Generali (-8,5%) che rompe al ribasso quota 10 euro. In flessione significativa anche Fiat Chrysler (-6,2%) dopo che Goldman Sachs ha rimosso il titolo dalla propria lista dei preferiti: nei giorni scorsi un portavoce del gruppo aveva escluso impatti diretti sotto il profilo finanziario per la casa automobilistica derivanti dalla Brexit. Resta però Yoox (-9,6%) il titolo più pesante di Piazza Affari a causa dell'esposizione dei ricavi, per circa il 16%, sul mercato inglese.
Nel resto del Vecchio continente peggiorano anche le altre piazze: a Londra l'Ftse 100 cede il 2,55% a 5.982,20 punti, a Francoforte il Dax arretra del 3,02% a 9.268,66 punti a Parigi il Cac 40 perde il 2,97% a 3.984,72 punti. Madrid segna il -1,62%. Anche Wall Street in negativo.
In ripresa invece - dopo una mattinata in sostaziale ribasso - le piazze asiatiche: chiudono in positiva Tokyo (+2,39%) e Shanghai (+1,45%, a 2895,70 punti). Guadagna anche Shenzhen (+2,27%), piatta Seul, con guadagni al di sotto del punto decimale, mentre Hong Kong lima le perdite, in calo dello 0,25% prima della chiusura. Perdite contenute anche per le piazze del sud-est asiatico, con Singapore a -0,08%.
Resta però in caduta libera la sterlina che, dopo aver
subito un tracollo del 10% venerdì toccando il minimo dal 1985, arretra ancora a quota 1,3389 sul dollaro da 1,3716 di venerdì sera. La moneta unica si indebolisce comunque verso il biglietto verde cedendo lo 0,8% a 1,1028.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.