Cairo-Rcs, Consob vuole integrazioni

L'editore di periodici e di "La7" aspetta il via libera dell'Authority. La Commissione chiede più informazioni sull'offerta. Ma i tempi restano quelli del lancio entro fine maggio

Cairo-Rcs, Consob vuole integrazioni

L'offerta lanciata da Urbano Cairo su Rcs entra nel vivo con l'esame del prospetto informativo, negli uffici Consob dal 28 aprile. Ebbene, è bastata una sola settimana alla Commissione per esaminare il documento (sono previsti 15 giorni di tempo). Ma non per licenziarlo, bensì per chiedere all'editore milanese una serie di informazioni supplementari. In questo caso il Tuf (Testo unico della Finanza) prevede che i 15 giorni siano sospesi e riprendano una volta fornite le informazioni richieste. Per questo, secondo fonti di mercato, l'ok all'offerta continua ad essere atteso per la terza o al massimo la quarta settimana di maggio. Anche perché fonti vicine all'editore hanno assicurato che le informazioni richieste verranno fornite in tempi rapidi. No comment, invece, sui contenuti di tali richieste, sulle quali sono al lavoro già da ieri lo stesso Cairo, insieme con gli advisor finanziari Banca Imi ed Equita, e lo studio legale Bonelli Erede.

Circolano in proposito solo indiscrezioni. In particolare su due temi. Il primo è sul piano industriale e riguarda i piani di Cairo: quale tipo di modello di business ha in mente per integrare Cairo Communication, La7 e Rcs? Il secondo tema è quello della sorte dell'offerta se venisse consegnata una percentuale di capitale importante, ma inferiore alla maggioranza del capitale. Consob vorrebbe saperne di più, anche se in fase di annuncio le intenzioni sembrano già chiare: tra le condizioni a cui l'offerta è subordinata si legge proprio il conseguimento del 50% del capitale più un azione.

Infine, Il patron del Torino Calcio ha chiarito di non prevedere allo stato una fusione tra Rcs MediaGroup e la Cairo, anche perchè non ha una conoscenza dall'interno della società. Dal prospetto potrebbe emergere così qualche indicazione in più al riguardo. E se fosse ipotizzata una eventuale fusione, magari in un futuro momento, a quali condizioni potrebbe avvenire e con quali sinergie.

In attesa di conoscere i contenuti del prospetto, i soci Cairo Com sono nuovamente convocati in assemblea - giovedì prossimo - per autorizzare l'aumento di capitale funzionale allo scambio azionario prospettato nell'operazione: l'emissione fino a 62,5 milioni di azioni al servizio dello scambio con i titoli Rcs consegnati all'offerta, nel rapporto di un'azione Cairo ogni 8,33 titoli Rizzoli. Ci si attendono domande e risposte di Cairo ai propri soci che, con l'eventuale accettazione dell'offerta, saranno diluiti non poco: in caso di adesione al 100% la diluizione è nell'ordine del 45%.

In ogni caso, prima del pronunciamento Consob, tutto rimane fermo e nemmeno Cairo può muovere alcun passo verso gli investitori presenti nel capitale Rcs.

L'unica operazione che è già in corso è quella della «mappatura», per capire in quali mani si trova circa il 65% del capitale. Posto che il 35% circa se lo dividono i grandi soci ben noti: lo stesso Cairo (4,7%), Intesa (4,2), Della Valle (7,3), Mediobanca (6,2), Unipol (4,6), Pirelli (4,4), Rotelli (3,7).

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