Calzature, strategie e punti di forza per far crescere e tutelare il made in Italy

Assocalzaturifici in un convegno a Fermo ha "fotografato" il settore e ha analizzato le opportunità di sviluppo e le strategie per le imprese italiane del settore. Cleto Sagripanti: "Vogliamo rimettere al centro dell’attenzione e del dibattito il 'fatto in Italia’, un tesoro capace di creare non solo oggetti ma anche valore, grazie allo stretto e indissolubile legame con il territorio e le tradizioni centenarie che rendono i prodotti italiani unici al mondo”

Calzature, strategie e punti di forza per far crescere e tutelare il made in Italy

Il made in Italy calzaturiero, la manifattura italiana connubio di saper fare, creatività, design moda e innovazione sono stati al centro del convengo Produrre calzature, produrre valore. L’unicità del Made in Italy organizzato da Assocalzaturifici al Teatro dell’Aquila di Fermo. Convegno che ha affrontato anche i temi legati alla crescita delle imprese calzaturiere e alla valorizzazione e la tutela del made in Italy attraverso la lotta serrata alla contraffazione.

“Le aziende devono saper cogliere i segnali e le sfide imposte dai mercati: saper scegliere quale strategia adottare per risollevarsi non è facile e Assocalzaturifici è sempre in prima linea come guida e supporto in questo difficile percorso – ha detto Cleto Sagripanti, presidente Assocalzaturifici -. Ma tutto questo non è sufficiente: occorre che le istituzioni pubbliche e finanziarie collaborino nella definizione di strumenti efficaci e di facile accesso da parte delle nostre piccole e medie imprese, in modo da poter contribuire all’uscita da quest’empasse che ormai dura da troppo tempo e che sta penalizzando quel made in Italy, unico e inimitabile, che tanto nel mondo ci invidiano”.

I lavori sono stati aperti da Andrea Santori, presidente Confindustria Fermo mentre Carlo Pambianco ha presentato la ricerca Andamento del settore calzaturiero e strategie future, in cui si analizzano le possibili strategie da adottare e le opportunità da cogliere a livello internazionale, ad esempio penetrando in mercati emergenti strategici, per avviare un circolo virtuoso di crescita e sviluppo a lungo termine puntando sempre più sull’internazionalizzazione. Il rapporto Pambianco mette l’accento anche sull’accesso a nuove forme di finanziamento, ai diversi strumenti finanziari che le imprese possono adottare, come ad esempio la capitalizzazione dell’azienda, l’accesso a un fondo d’investimento, la quotazione in borsa e le alleanze di distribuzione con partner stranieri.

“Le aziende del comparto hanno reagito e continuano a reagire proattivamente – ha spiegato Sagripanti - attuando profonde trasformazioni al proprio interno, come ad esempio le diverse strategie di riposizionamento sui mercati esteri, la ristrutturazione e la riorganizzazione aziendale, azioni che hanno inevitabilmente ripercussioni sull’intero settore, contribuendo così anche una sostanziale metamorfosi del comparto. Ma non basta: è necessario che tutti gli attori coinvolti facciamo sistema e interagiscano attivamente e in sinergia per tutelare e valorizzare il grande patrimonio del made in Italy”.

Quest’ultimo aspetto è stato approfondito nella tavola rotonda Stati Generali del Sistema Calzaturiero-Moda, moderata da Paolo Mieli, alla quale alla quale hanno partecipato Claudio Marenzi presidente Smi Sistema Moda Italia, Alessandro Iliprandi presidente della Conceria Bonaudo e Gabriele Monti presidente del Tacchificio Monti, per mettere al centro il grande patrimonio manifatturiero e artigianale delle imprese e della produzione italiana. Un face to face moderato da Mieli ha messo a confronto Roberto Luongo direttore generale Ice/Ita-Italian Trading Agency e Gabriele Gori direttore generale Area corporate di Banca MPS Monte dei Paschi di Siena a cui ha fatto seguito l’intervento dell’ambasciatore Andrea Meloni, direttore generale di Promozione Sistema Paese del ministero degli Esteri.


“Con questo evento vogliamo rimettere al centro dell’attenzione e del dibattito il 'fatto in Italia’ - ha sottolineato Cleto Sagripanti, chiudendo i lavori - ovvero un tesoro capace di creare non solo oggetti ma anche valore, grazie allo stretto e indissolubile legame con il territorio e le tradizioni centenarie che rendono i prodotti italiani unici al mondo”.

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