Cambiano quadro e protagonisti: cosa succede in Borsa con la guerra

Da gennaio 2022 ad oggi è avvenuto uno shock di cui non tutti si sono ancora resi conto

Cambiano quadro e protagonisti: cosa succede in Borsa con la guerra

È cambiato il quadro macro e sono cambiati i protagonisti. E se è vero che il 9 maggio la Russia annuncerà la vittoria contro i nazisti dell’Occidente ponendo fine alle ostilità militari allora forse da quella data torneremo a fare i conti con i protagonisti di prima. Ma fino a quel momento siamo in un mondo nuovo fatto di guerra, inflazione e pil in diminuzione. Da gennaio 2022 ad oggi è avvenuto uno shock di cui non tutti si sono ancora resi conto: l’inflazione tendenziale marzo 2021 / marzo 2022 è pari al 6.7%. mentre il rendimento del BTP decennale è pari al 2.13% netto. Significa che la signora Marisa, che diligentemente aveva investito in BTP, sta perdendo il 5.4% sui suoi asset finanziari. E sta perdendo il Sig. Gigio sullo stipendio e Mimmo sulla pensione e Rosario sull’affitto indicizzato al 75% dell’inflazione. Ma non è finita qui e non è solo per i risparmiatori italiani che si annuncia il cambiamento di registro. Negli USA la FED taglia gli attivi di bilancio e tutti si aspettano incrementi nei tassi di interesse sempre più consistenti. E’ vero che la disoccupazione USA è a livelli bassissimi come mai si era vista finora negli ultimi 10 anni e il credito al consumo corre, le vendite sono al livello pre-Covid, ma non è forse quando il peggio è passato che la Borsa inizia a preoccuparsi di nuovo in attesa che il peggio ritorni ? Non per niente il mercato sta prezzando un 2023 in recessione:

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Il mercato immobiliare USA è tirato come una corda e basta guardare come in termini di immobili in affitto e in vendita si sia passati da un eccesso durante il boom della bolla immobiliare del 2006-2009 alla situazione diametralmente opposta ovvero da un eccesso all’altro:

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E che a qualcuno da qualche parte sia venuto in mente che forse negli USA si possa parlare di bolla immobiliare lo dimostra appunto la ricerca forsennata su google della parola “bolla immobiliare”:

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E’ evidente che la crisi energetica con l’esplosione dei prezzi del gas e dell’elettricità sta ponendo serie ipoteche su quel poco di crescita che è ancora in corso e che solo il 9 maggio potremmo archiviare questo capitolo.

Per il momento le borse stanno scontando un orizzonte moderatamente positivo e lo dimostra come l’indicatore MC Clellan sull’indice di Borsa Italiana che esprime la media mobile del numero dei titoli che chiudono al rialzo diviso il totale dei titoli che hanno chiuso al ribasso:

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Non siamo lontani dalle quotazioni di prima dell’invasione dell’Ucraina e questo è un bene se ci collochiamo nello scenario di una chiusura delle ostilità entro il 9 maggio dall’inizio del conflitto.

Ma anche l’Italia non si salva dalla lista dei Paesi che vedono un aumento del costo del denaro e nel grafico che segue ecco perché se continua di questo passo ci saranno diverse alee sulla crescita dei corsi azionari: il rendimento del BTP decennale è ormai in prossimità di una trendline decrescente di lungo corso che se frantumata al rialzo apre orizzonti di risveglio inflattivo non da poco:

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Fatta questa dovuta premessa, ci teniamo a mantenere vive le nostre tradizioni “nonostante tutto” e dunque oggi parliamo di ITI, il ranking targato Indipendente di Borsa che individua le azioni che crescono in maniera lineare e costante e che potete visionare free cliccando QUI: dopo le azioni segnalate e di cui abbiamo parlato negli scorsi editoriali (indicate in blu) oggi parliamo di Leonardo.

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Il salto realizzato in aprile da azioni Leonardo si vede anche ad occhi chiusi. Un aumento di prezzi (e provvisoriamente di volumi) che ha portato il titolo a crescere del 55,7% in pochi mesi, numeri che piacciono all’ITI. Adesso tutto sta nel verificare quanto e come questo trend proseguirà, ma al momento la situazione sembra stabile e regolare, tra le parole preferite dall’ITI.

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Risultati che non possono stupirci, considerando la guerra in atto e il settore di Leonardo, tra le prime aziende al mondo nel campo dell’aerospazio, difesa e sicurezza. Il gruppo è partner di governi, istituzioni e privati ai quali fornisce soluzioni all’avanguardia. Il business della società si sviluppa prevalentemente tra elicotteri; elettronica, difesa e sistemi sicurezza; aeronautica e spazio. E’ di inizio mese la notizia che Leonardo ha venduto 23 elicotteri a diversi operatori nel mondo per un valore complessivo di circa 256 milioni di euro.

Di recente il gruppo ha firmato con la direzione degli armamenti aeronautici e per l’aeronavigabilità un contratto di acquisizione per la fornitura al ministero della difesa sloveno di un velivolo C-27J Spartan.

Se fino a due anni fa le società farmaceutiche salivano alle stelle a causa della pandemia, insomma, adesso il coltello dalla parte del manico ce l’hanno, nel vero senso della parola, quelle attive nella difesa.

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