Come cambierà la tassazione del risparmio?

È questa la domanda che il Dipartimento regionale di FI Emilia-Romagna «Bilancio e Finanza Pubblica», guidato dall’analista finanziario Enrico Malverti, pone al centro di una tavola rotonda a cui il 24 novembre prenderanno parte politici ed esperti del settore

Come cambierà la tassazione del risparmio?

«Come cambierà la tutela e la tassazione del risparmio con questa nuova finanziaria?». È questa la domanda che il Dipartimento regionale di FI Emilia-Romagna «Bilancio e Finanza Pubblica», guidato dall’analista finanziario Enrico Malverti, pone al centro di una tavola rotonda a cui prenderanno parte politici ed esperti del settore. All’incontro, previsto per domani alle ore 18 nella sala Nassirya di Palazzo Madama, porteranno il loro contributo il coordinatore regionale E-R senatore Enrico Aimi, il presidente del gruppo di FI al Senato Anna Maria Bernini, l’onorevole Sestino Giacomoni (FI), l’onorevole leghista Giulio Centemero (Lega) e il senatore Stanislao Di Piazza (M5S). A dialogare con loro, tre addetti ai lavori: gli analisti finanziari Guido Gennaccari ed Enrico Malverti e l’avvocato Letizia Vescovini, esperta di diritto bancario e finanziario. La tavola rotonda sarà moderata da Emerick De Narda, giornalista di Class Cnbc. Il tema è quantomai attuale, dal momento che l’ingente risparmio degli italiani attira spesso l’attenzione del fisco.

Già c’è l’imposta di bollo, per colpire con certezza le ingenti risorse di liquidità giacenti sui conti correnti facendo cassa per coprire le esigenze di spesa pubblica. Siamo sicuri che un aumento della tassazione, oltre ad impoverire i cittadini, sia la soluzione migliore per incrementare le casse dello stato? Il seminario «Tutela e tassazione del risparmio» sarà l’occasione per discutere proprio dei temi dell’alta imposizione fiscale in Italia e di come far ripartire l’economia reale grazie ai risparmi degli italiani. «Il rischio di fuga dei capitali all’estero con nuove tassazioni sarebbe alto - spiega Guido Gennaccari - già la tobin tax ha spostato le preferenze degli investitori verso piazze finanziarie europee esenti dall’imposta. Un aumento delle tasse potrebbe avere un esiguo effetto positivo nel breve periodo, ma creerebbe ingenti danni nel medio lungo periodo. La tutela del risparmio passa invece, oltre che per la protezione dello stesso, per l’incentivazione a far confluire risorse verso l’economia reale tramite agevolazioni e incentivi a favore di investimenti nelle piccole e medie imprese sul territorio, tanto penalizzate dalla pandemia e deboli patrimonialmente».

Enrico Malverti ed Enrico Aimi ricordano che sono stati previsti 8miliardi di euro. «Ora più che mai - sottolineano - il tema della tassazione va posto al centro del dibattito pubblico per essere affrontato senza pregiudizi ed ideologismi con la finalità di trovare le leve giuste per rilanciare l’economia. Quest’anno ci sono due elementi chiavi che potrebbero dare una lettura diversa e nuova: si tratta, infatti, della prima manovra economica impostata con l'apporto del partito di Silvio Berlusconi al Governo ed è anche la prima finanziaria a firma del Premier Mario Draghi». Con il covid tutti i governi sono preoccupati per la crescita del debito pubblico e relativo rientro con pericoli di sostenibilità futura. «L’unico modo per abbassare il rapporto debito/pil - avverte ancora l’economista Gennaccari - non può prescindere da un aumento della crescita e della produttività, che garantirebbe allo stato maggiori introiti senza aumentare la pressione fiscale. È fondamentale favorire investimenti, pubblici e privati, in capitale di rischio per le piccole e medie imprese italiane per spingere la crescita tecnologica e del capitale umano, che porterebbe di riflesso a una maggiore produttività e a salari più alti». Il leghista Giulio Centemero è convinto che non c’è tempo da perdere. «È nostra responsabilità, come Parlamento - sottolinea il deputato del Carroccio - eliminare gli ostacoli e creare le condizioni perché investitori, anche piccoli e domestici, scelgano di operare sul mercato del Paese. Concretamente, come prima azione, la Tobin tax va eliminata.

Non si comprende la ratio secondo la quale dobbiamo mantenere una misura asimmetrica e distorsiva come questa. Una imposta di derivazione comunitaria che peraltro viene applicata solo in Italia e parzialmente in Francia e che risulta cagionevole relativamente alla liquidità in circolazione nel sistema Italia». Tiziana Paolocci

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