La Cina taglia acconti e tassi sui mutui

Fitch salva il rating ad "A+", ma abbassa la crescita del Pil al +4,8%

La Cina taglia acconti e tassi sui mutui
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Fioccano altre cattive notizie per la Cina. Mentre il governo corre ai ripari tagliando acconti e tassi sui mutui per risolvere le secche del mercato immobiliare, l'agenzia di rating americana Fitch ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Pil del Paese guidato da Xi Jinping per il 2023 al 4,8%, dal 5,6% stimato in precedenza.

L'indebolimento del settore immobiliare, afferma l'agenzia, «continuerà a pesare sulla domanda interna attraverso l'impatto su edilizia e famiglie, evidente dal continuo calo dei nuovi progetti di real estate e dal prezzo dell case che eroso la già debole fiduciea dei consumatori e delle imprese». Tutto questo, però, non è bastato a Fitch per decidere un abbassamento del suo giudizio sulla solvibilità del debito di Pechino. Infatti, è stato confermato il rating ad «A+», che corrisponde a una valutazione medio-alta, motivata dal fatto che il Paese mantiente una certa solidità dovuta dalle sue finanze esterne e dalla enorme dimensione della sua economia (la seconda al mondo dopo gli Stati Uniti). Se, da una parte, l'agenzia di valutazione sottolinea i rischi di un deterioramento della crescita per «un'economia altamente indebitata» ha però letto in chiave positiva «il modesto allentamento della politica monetaria: la risposta dei policy maker alla frenata della crescita è stata misurata, in quanto sembrano sensibili a bilanciare gli stimoli a breve termine con una transizione verso quello che considerano un modello di crescita più equilibrato».

Lo stato-partito, tuttavia, si sta comunque muovendo per controbilanciare la fase di stanca della sua economica e ha ridotto i requisiti di acconto per gli acquirenti di prima e seconda casa. Le nuove misure avranno effetto dal 25 settembre e consistono nell'abbassamento dei tassi sui mutui esistenti, come sforzo per fermare il crollo del mercato immobiliare residenziale, stretto tra crisi del debito e carenza di liquidità, che mina la stabilità dell'intera economia.

L'acconto minimo non dovrà essere inferiore del 20% per gli acquirenti di prima casa e del 30% per quelli che puntano per la seconda volta a un immobile, secondo una doppia dichiarazione congiunta della Banca centrale cinese (Pboc) e dell'amministrazione nazionale per la regolamentazione finanziaria.

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