Comprare a rate senza busta paga: cosa c’è da sapere

Il mercato dei finanziamenti offre alcune possibilità anche a chi non ha una busta pagata di comprare a rate. Ecco quali sono e cosa c’è da sapere

Comprare a rate senza busta paga: cosa c’è da sapere

Ci sono strumenti di pagamento a rate pensati anche per chi non ha una busta paga. Non si tratta di sovra-indebitarsi ma di riuscire ad affrontare acquisti necessari che non possono essere rimandati. L’assenza della prova di un reddito chiude molte porte, ma non tutte.

Il mercato dei finanziamenti ha dovuto riorganizzarsi negli ultimi anni concependo pacchetti che si rivolgessero a una platea più ampia possibile includendo, per esempio, i lavoratori autonomi che non hanno entrate regolari ma anche studenti, disoccupati e casalinghe.

Gli istituti di credito pretendono garanzie. Ci sono cose di cui tenere conto e ribadiamo che, la relativa maggiore facilità con cui si può accedere a certi tipi di credito, non deve indurre a fare il passo più lungo della gamba.

Comprare a rate senza busta paga

Il discorso è ampio. Cominciamo con l’acquisto a rate di un oggetto quale un frigorifero, una lavatrice o uno scooter. Beni quindi che costano da poche centinaia a diverse migliaia di euro. Non è raro che, quando ci si reca in una delle tante catene di distribuzione, al momento di pagare ci venga ventilata l’ipotesi di un pagamento dilazionato. Questo è un segmento in crescita e, di norma, il costo totale delle rate è del tutto simile al prezzo pieno del prodotto acquistato, senza interessi oppure con un piccolo sovrapprezzo. Ciò avviene perché la finanziaria che anticipa il dovuto al venditore, gli concede meno del prezzo di vendita. Questo metodo viene sempre più spesso esteso anche ai merchant online.

Si tratta di sistemi che si appoggiano su una garanzia, che è rappresentata o dall’addebito su carta di credito oppure sul conto corrente dell’acquirente. Non richiedono quindi una busta paga. I requisiti, oltre a un conto corrente o una carta di credito, si limitano alla necessità di esibire un documento di identità e all’avere un codice fiscale e una residenza in Italia.

Ci sono anche carte di credito chiamate “revolving” che, di fatto, coincidono con l’emissione di un fido da parte di un istituto di credito. La carta dispone di un plafond che può essere impiegato per prelevare denaro o fare acquisti, rimborsandoli a rate mensili, andando così a ricomporre il plafond della carta stessa. Operazioni soggette a interessi passivi che sono a carico del cliente: ci sono diversi istituti di credito che offrono carte revolving, è sempre bene conoscerne il costo chiedendo informazioni e leggendo il prospetto che le accompagna.

Quello delle carte revolving è un tema complesso e non privo di critiche. In generale i finanziamenti non dovrebbero essere usati soprattutto per soddisfare necessità urgenti, farne uso velleitario può coincidere con una crescente precarietà finanziaria.

I sistemi di verifica

Usciti da certi ambiti, ovvero quelli in cui il rapporto si basa sulla fiducia tra venditore e acquirente, gli istituti di credito coinvolti verificano la solidità di chi fa domanda per acquistare a rate. Per chi non ha una busta paga subentra quindi la necessità di avere un garante, una persona che possa dimostrare il proprio reddito e che si dichiari disposta a saldare il debito qualora il diretto interessato non lo facesse. L’istituto di credito però ha una certa discrezione tant’è che – in linea teorica – un garante sufficientemente solido potrebbe persino fare ottenere un mutuo a chi non ha una busta paga ma le cose sono più complicate di come si pensa.

Anche il garante deve avere delle peculiarità imprescindibili: tra queste un’età compresa tra i 18 anni e i 75 anni (alcuni istituti di credito accettano anche garanti con più primavere sulle spalle) e un reddito o un patrimonio comprovabili e congrui all’importo del prestito.

Un garante solido è di norma ritenuto sufficiente per accogliere le richieste anche di chi è elencato tra i cattivi pagatori. L’istituto di credito però ha l’ultima parola e può decidere di rifiutare l’emissione di un prestito anche avvalendosi di un garante.

Anche in momenti di particolare fragilità è comunque buona cosa

non cedere ai facili richiami di sedicenti finanziarie che, su internet e persino sui social media, promettono prestiti a chiunque, in cambio però di interessi oltre ai limiti dell’usura.

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