Sta facendo proseliti soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito ma, anche in Italia, le cifre sono in aumento. Secondo Crif, azienda specializzata nelle informazioni creditizie, il Buy now, pay later è in crescita mediamente del 143% anno su anno ed rappresenta il metodo di pagamento usato per il 3% degli acquisti online.
In alcuni casi la rateizzazione non prevede interessi, è soltanto un effetto di sinergia positivo scelto dai venditori per riuscire a concludere transazioni di una certa entità economica.
Come funziona
Ci sono diverse formule, applicate da un numero crescente di siti e-commerce. Le piattaforme più grandi fanno tutto da sé: rateizzano gli acquisti senza passare da istituti di credito e, di norma, non applicano interessi.
Ci sono altri meccanismi per i quali il cliente dovrà fare una richiesta all’istituto di credito scelto dal venditore e, anche in questi casi, le dinamiche sono diverse: al di là degli interessi da pagare (che devono sempre essere specificati in modo chiaro al momento della vendita) esistono formule per le quali il pagamento rateale non ha sovrapprezzi. L’istituto di credito erogherà al venditore un importo inferiore al prezzo del prodotto venduto e il cliente rifonderà la finanziaria del dovuto.
In Italia ci sono diverse startup che si occupano di questo tipo di business, alcune delle quali coinvolgono risparmiatori, quindi cittadini, e non istituti di credito. Un modo diverso di investire che permette di finanziare gli acquisti di altre persone per poi rientrare sia del capitale anticipato sia dei relativi interessi.
I numeri in Italia
L’Osservatorio di Soisy, azienda che si situa nel settore del Buy now, pay later, ha ricostruito l’interesse degli italiani ricorrendo a un’indagine svolta su 960 siti e-commerce. Ne è emerso che le somme per le quali viene scelto il pagamento rateale sono, in media, più basse al Sud rispetto al Nord.
In Campania la spesa media a fronte della quale si sceglie la dilazione del pagamento è di 746 euro, in Puglia 738, in Calabria 732 e in Molise 700 euro.
Al Nord le cifre medie sono sensibilmente più alte: in Valle d’Aosta la spesa è di 984 euro, in Trentino 916 e in Lombardia 844 euro.
Se si osserva il fenomeno a livello regionale, si ottiene che – sempre limitatamente ai 960 siti e-commerce presi in esame – la Lombardia e il Lazio sono quelle che spendono di più con la formula ratele, rispettivamente 5,49 milioni di e 4,42 milioni di euro.
A seguire si situano la Campania (2,91 milioni di euro), la Sicilia (2,73 milioni) fino a trovare la Calabria con 1,4 milioni di euro di spesa totale.
Il Buy now, pay later è una caratteristica sempre più diffusa nel mondo cosiddetto B2C, ossia “business to customer”, quello che riguarda aziende che vendono e privati cittadini che acquistano.
Prende piede e fidelizza il rapporto tra consumatori e aziende e, in Italia almeno, le attività che mediano il credito sottostanno alle regole e alla supervisione della Banca d’Italia. Si tratta di strumenti sicuri ma ciò non toglie che, prima di procedere con un acquisto a rate, il cittadino dovrebbe sempre leggere il contratto che si sta accingendo a firmare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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