Condono edilizio infinito: c'è un buco da 19 miliardi

Sono più di 4 milioni le pratiche di condono edilizio inevase. Il danno per le casse dello Stato ammonta a circa 19 miliardi di euro

Condono edilizio infinito: c'è un buco da 19 miliardi

Più di 4 milioni di pratiche ancora da evadere e 19 miliardi di euro di mancato introito per le casse dello Stato. In Italia, la pratica del condono edilizio è da rivedere.

L’allarme arriva dal quotidiano Italia Oggi, che riporta alcuni dati impressionanti contenuti nel Secondo rapporto sul condono edilizio in Italia, stilato dal Centro studi Sogeea. Intanto, da quando fu varata la prima legge sul condono edilizio nel 1985 a oggi, bisogna aver chiaro che sono state presentate oltre 15 milioni di richieste. Per la precisione, un totale di 15.007.199. Ebbene, un quarto di queste, ovvero 4.263.897, devono ancora essere evase e stanno lì, sopra gli scaffali dei vari Comuni, a fare la muffa.

In altre parole ci sono 4 milioni di pratiche legittimate rimaste inevase. E questo ha consentito a quei cittadini responsabili di abusi edilizi di usufruire della depenalizzazione del reato, di poter vendere la casa, affittarla e metterla a reddito. Il tutto senza aver pagato allo Stato un solo centesimo di quanto dovuto.

Il ritmo con cui vengono smaltite le istanze non lasciano affatto ben sperare per il futuro. Già, perché secondo alcuni calcoli, di questo passo serviranno oltre 21 anni per assistere allo svuotamento degli archivi italiani. Basti pensare che tra il 2016 e il 2019 sono state evase soltanto 16.708 domande.

I danni per lo Stato

Abbiamo parlato di 4 milioni di pratiche inevase. Bene: quasi 3 milioni di queste (2.842.938 per l’esattezza) sono relative al provvedimento legislativo 47/85 risalente al governo Craxi, altre 81.367 risalgono a leggi del 1994 e 610.592 al 2003. I danni per lo Stato sono ingenti e quantificabili in 19 miliardi di euro così suddivisi: 9,8 sono oblazioni, 7 di oneri concessori, 760 milioni di diritti di istruttoria e segreteria e, infine, 1,7 miliardi di risarcimenti per vari danni ambientali.

La maggiore concentrazione di pratiche inevase si trova in Campania. Questa regione è in testa alla classifica dei "ritardatari" con oltre 656 mila domande da completare. Seguono il Lazio (632.897), Sicilia (623.109), Piemonte (379.716) e Lombardia (316.715).

Il territorio più virtuoso è quello dell’Emilia Romagna, dove Bologna, Ravenna e Ferrara hanno già completato tutti gli iter. Allargando lo sguardo al numero di istanze presentate Roma è al comando con 599.793; dietro la capitale troviamo Milano (138.550), Napoli (85.495) e Torino (84.926).

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