Un anno difficilissimo per i commercianti italiani. Secondo uno studio di Confesercenti il 2015 è stato un anno molto difficile per le imprese di commercio e vendita. Nei primi 8 mesi dell'anno sono scomparse circa 30 aziende al giorno per un totale. Il dato diventa molto preoccupante se confrontato con il 2012. In tre anni sono scomparse oltre 300mila imprese. Ma la scomparsa dei negozi è solo la punta dell'iceberg.
L'altro grande problema delle imprese commerciali italiane è rappresentato dai locali sfitti. Lungo la penisola ci sono circa 627 mila negozi che dopo la chiusura sono rimasti vuoti. La cifra rappresenta circa il 25% del totale anche se in alcune zone la percentuale sale fino al 40%. Una desertificazione che spaventa non poco Massimo Vivoli, presidente della Confesercenti: "I segnali della resa delle botteghe sono ben visibili nelle migliaia di saracinesche abbassate che si affacciano su strade che erano il regno dello shopping, ma che ora sono sempre più deserte e sempre meno sicure".
Le zone più colpite dal fenomeno sono i piccoli centri e le zone periferiche delle città ma anche i grandi centri commerciali iniziano a risentire del fenomeno. Le aree più colpite sono quelle con una maggiore densità commerciale con in testa Lombardia, Campania e Lazio. Una delle situazioni particolarmente difficile è a Roma. Tra gennaio e agosto nella capitale hanno chiuso i battenti 1.607 imprese a fronte di sole 609 aperture.
Per incoraggiare nuove aperture Confesercenti propone una nuova politica sugli affitti con l'applicazione di una cedolare secca come già
previsto per le abitazioni. Per il presidente Vivoli "serve patto tra commercianti e proprietari di negozi, amministrazioni comunali e Stato per rivitalizzare le città e favorire la nascita di nuove imprese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.