Coronavirus, un protocollo per riaprire gli alberghi ai turisti

Le linee guida riguardano gli alberghi del complesso termale situato nei pressi di Abano, Montegrotto e dei Colli Euganei. Tutto ruota attorno a un vademecum di regole precise

Coronavirus, un protocollo per riaprire gli alberghi ai turisti

Riaprire gli alberghi ai turisti e al tempo stesso garantire la massima sicurezza agli ospiti e a tutto il personale delle strutture. Sono questi gli obiettivi del paper prodotto dal Centro Studi Termali Pietro d’Abano, uno studio al quale ha collaborato anche Giorgio Palù, professore di Microbiologia e Virologia all’Università di Padova e ai Dipartimenti di Neurosciences and Science and Technology della Temple University di Philadelphia.

Tutto ruota attorno a un vademecum di comportamenti da tenere così da rispettare le linee guida proposte dalle autorità sanitarie. Il fine? Assicurare ai clienti degli hotel una vacanza sicura. Le linee guida, che verranno condivise con imprese, parti sociali e varie associazioni di categoria, riguardano le strutture di uno dei più importanti complessi termali d’Europa: quello situato nella zona di Abano, Montegrotto e dei Colli Euganei, nella provincia di Padova.

Le citate linee guida seguono "le principali indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Oms e le più recenti normative nazionali" ha spiegato Fabrizio Caldara, direttore del Centro. Come se non bastasse, oltre all’ambito turistico, le regole d’oro saranno valide anche nella vita quotidiana che dovremo attraversare nella fase 2, quella di convivenza con il virus.

Quali sono dunque queste indicazioni? Prima di tutto nel testo viene sottolineata l’importanza di sanificare gli spazi comuni degli alberghi e delle camere dove risiederanno gli ospiti. I diktat proseguono con le indicazioni per check in e check out, l’obbligatorietà di mantenere distanze di sicurezza, le modalità per accedere nelle sale comuni e usare palestre e piscine. E ancora: come somministrare le inalazioni termali e usufruire delle cure con i fanghi e quale piano di emergenza seguire qualora dovesse presentarsi un caso sospetto.

Allo studio un vademecum per affrontare la fase 2

"In questo caso – ha aggiunto il professor Palù - il problema legato alla Fase2 della ripresa è stato affrontato partendo da un rigoroso approccio tecnico-scientifico che si fonda su criteri di precauzione e monitoraggio. Per l’economia del Paese è fondamentale far ripartire l’attività strategica delle strutture turistico-ricettive ma bisogna farlo in sicurezza e nel pieno rispetto dei decreti vigenti".

"La valutazione e una verifica costante del rischio – ha evidenziato il professor Palù - permette di attuare, sia a livello strutturale che professionale e igienico sanitario, tutte quelle misure di risposta immediata che rendono possibile l’identificazione, l’isolamento e l’opportuno trattamento di eventuali sorgenti d’infezione".

Ricordiamo che gli alberghi di Abano e Montegrotto accolgono strutture capaci di offrire cure termali e accreditate al Servizio Sanitario Nazionale. "Proprio la sicurezza – ha precisato Umberto Carraro, Presidente del Consorzio Terme Colli - sarà un valore ricercato dai viaggiatori e le Terme di Abano e Montegrotto, grazie alla serietà dei protocolli attivati e alla decennale esperienza in studi scientifici e centri sanitari, dimostrano ancora una volta di essere un’eccellenza su questo fronte".

L’intento delle linee guida proposte dal Centro Studi Termali Pietro d’Abano è quello di trovare soluzioni condivise ai problemi legati all’emergenza provocata dalla diffusione di Covid-19. "Il protocollo è un primo riferimento che si propone con spirito collaborativo ad altre simili iniziative.

Le aziende potranno ora iniziare il recepimento nei propri documenti aziendali delle misure utili a ridurre il rischio contagio e la tutela di ospiti e lavoratori", hanno concluso Fabrizio Caldara (Direttore Centro studi Pietro d’Abano) e Aldo Buja (Presidente Gestione Unica).

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