La Corte di giustizia Ue ha risposto al duro attacco contenuto nella sentenza della Corte Costituzionale tedesca in merito alla legittimità del piano di acquisti lanciato dalla Banca Centrale europea.
In un durissimo comunicato, i giudici europei hanno ribadito che la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea ''vincola il giudice nazionale per la soluzione della controversia dinanzi ad esso pendente''. Tradotto: soltanto Bruxelles può decidere quali sono gli atti contrari al diritto dell'Ue, e non i giudici di un Paese membro.
Scendendo nel dettaglio, nella nota si fa presente che "i servizi dell'istituzione non commentano mai una sentenza di un organo giurisdizionale nazionale''. Questa eccezione è stata fatta per ricordare come ''per garantire un'applicazione uniforme del diritto dell'Unione, solo la Corte di giustizia, istituita a tal fine dagli Stati membri, è competente a constatare che un atto di un'istituzione dell'Unione è contrario al diritto dell'Unione". Certo, la precisazione è arrivata ma senza dare risposte dirette ai giudici di Karlsruhe.
L'accusa della Corte di giustizia Ue
In ogni caso, si legge ancora nel comunicato, ''eventuali divergenze tra i giudici degli Stati membri in merito alla validità di atti del genere potrebbero compromettere l'unità dell'ordinamento giuridico dell'Unione e pregiudicare la certezza del diritto''. Questa osservazione è in realtà condivisa anche dai giudici tedeschi che avevano sancito la legittimità del programma della Bce.
La Corte europea è stata chiara ed è andata subito dritta al punto per troncare sul nascere ogni possibile polemica: ''Al pari di altre autorità degli Stati membri, i giudici nazionali sono obbligati a garantire la piena efficacia del diritto dell'Unione''. Già, perché "solo in questo modo può essere garantita l'uguaglianza degli Stati membri nell'Unione da essi creata".
Dopo aver chiarito la situazione, gli stessi giudici europei hanno concluso il loro intervento precisando che, per evitare ulteriori dibattiti, la Corte "si asterrà da qualsiasi altra comunicazione a questo proposito".
Dietro alle parole utilizzate da Bruxelles, calibrate al massimo per apparire istituzionali, si nota un clamoroso e palese atto di accusa attraverso il quale la Corte di Giustizia dell'Unione europea ha
puntato il dito contro la Corte Costituzionale tedesca, rea di ''compromettere l'unità dell'ordinamento giuridico dell'Ue''. Vedremo se nelle prossime ore arriverà la controreplica di Berlino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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