Così cambierà il Fisco a livello locale

Il sottosegretario all'Economia Baretta: tassa unica dal 2016 e via il Patto di stabilità

Così cambierà il Fisco a livello locale

In arrivo profondi cambiamenti per gli enti locali. La necessità è sempre la stessa: risparmiare. E se da un lato slitta di un anno l'entrata in vigore della local tax, che unificherà Imu, Tasi e altri tributi, il governo ha in mente un piano per abolire il Patto di stabilità per i Comuni, e preannuncia fusioni tra enti locali. In un'intervista al Messaggero il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, spiega come cambierà il fisco comunale, partendo dal rinvio della annunciata riforma: "Data la grande complessità della materia abbiamo preferito non affrettarci ad una soluzione improvvisata per non fare pasticci". E tiene a ribadire che "con la conferma dei tetti alle aliquote Tasi penso che riusciremo a evitare nuovi aumenti della tassazione". Con una promessa: la riforma complessiva di tutta la finanza locale.

Ma cosa prevederà? Prima di tutto ci sarà il "trasferimento alle amministrazioni comunali del gettito degli immobili produttivi, quelli di categoria D". Questo dovrebbe compensare, almeno in parte, i mancati introiti dei Comuni legati alle detrazioni Tasi (625 milioni). Un altro grande cambiamento sarà questo: l'abolizione del Patto di stabilità, per cinque anni, ai comuni che si fondono. "Ottomila Comuni sono troppi - dice Baretta - bisogna puntare alle unioni e meglio ancora sulle fusioni". Possibile ottenere un risultato del genere nel Paese dei mille campanili? "Resta l'attaccamento ai gonfaloni - ammette il sottosegretario - ma ci si sta rendendo conto che unirsi è un modo per ottenere efficienza e migliorare la qualità dei servizi".

Intanto prosegue la protesta dei dipendenti delle Province, con l'occupazione di alcune sedi e presidi nelle città più importanti, da Roma a Torino: si battono contro la mobilit, prevista per 20mila di loro a causa della riforma Delrio.

I lavoratori dovrebbero essere trasferiti alla eRegioni o ai Comuni, e in alcuni casi anche alle amministrazioni statali. Previsto anche, a partire dal 2017, l'interruzione del rapporto di lavoro nel caso in cui il ricollocamento si riveli impossibile.

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