Si avvicina la scadenza per presentare la Dichiarazione dei redditi 2018, visto che il termine massimo per la consegna cadrà il prossimo 2 dicembre.
Chi avesse già inviato il modello Redditi o 730 all’Agenzia delle Entrate, entro la data sopra citata, potrà applicare tutte le correzioni del caso; basterà presentare una "dichiarazione correttiva nei termini". Coloro i quali mancheranno invece l’appuntamento e non consegneranno in tempo i documenti richiesti, avranno una seconda chance con la cosiddetta dichiarazione integrativa. A questo proposito, Il Sole 24 Ore ha illustrato una semplice guida comprendente ogni step da effettuare per rispettare i tempi ed evitare di incorrere in sanzioni.
Le strade da percorrere
Innanzitutto partiamo dalla data del 2 dicembre. I cittadini che dovessero accorgersi di aver dimenticato di inserire nel modello presentato alcuni elementi utili, o più semplicemente di aver commesso un errore, sono ancora in tempo per rimediare. Come? Seguendo varie strade. La più semplice è quella che consiste nel presentare il modello Redditi Pf 2019 barrando la casella "correttiva nei termini" situata sul frontespizio del documento, entro il 2 dicembre. Questa soluzione fa al caso, ad esempio, delle persone che hanno dimenticato di dichiarare alcuni redditi nel 730/2019 o indicato oneri detraibili in misura superiore a quella spettante.
La seconda strada è riservata a chi dovesse toppare la scadenza del 2 dicembre. Ci saranno sicuramente molti cittadini che si accorgeranno di eventuali errori commessi dopo il termine limite. In quel caso si potrà inviare un modello Redditi Pf 2019 entro il 31 dicembre "del quinto anno successivo a quello della dichiarazione da integrare". In altre parole: entro il 2024, indicando sul frontespizio del documento il codice "1". Quanto appena spiegato riguarda sia le dichiarazioni che contengono un errore inerente a un maggior debito d’imposta ("a sfavore"), sia per quelle contenenti un maggior credito ("a favore").
Sanzioni e sconti
Nel caso in cui il modello Redditi Pf 2019 dovesse essere spedito entro il 2 dicembre, la dichiarazione integrativa è "correttiva nei termini". Se l’integrazione dovesse dimostrare un maggior importo a debito, il cittadino dovrà pagare il tributo dovuto, con tanto di interessi calcolati al tasso legale con maturazione giornaliera e della sanzione ridotta.
Se la correzione dovesse invece scattare oltre il 2 dicembre, scatteranno le regole sul ravvedimento operoso. A questo punto è prevista una riduzione delle sanzioni pari a 1/10 e 1/9 del minimo se si pagherà il tributo entro 30 o 90 giorni dal termine di versamento (a partire dalla scadenza della dichiarazione); 1/8 del minimo per la messa in regola entro "il termine di presentazione della dichairazione dell’anno in cui è commessa la violazione"; 1/6 oltre questo termine e 1/5 per "regolarizzare le violazioni contestate anche dopo accessi, verifiche o altre attività amministrative".
Sono inoltre previsti degli sconti da ravvedimento.
Se i versamenti saranno effettuati con un ritardo inferiore ai 90 giorni della scadenza, i contribuenti potranno usufruire della riduzione della metà della sanzione ordinaria. Altri scontri si attivano per quei versamenti saldati con non più di 15 giorni di ritardo. La sanzione del 15%, inoltre, viene ridotta a 1/15 per ogni giorno di ritardo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.