La premessa è lapidaria: "L'euro è irreversibile". Un concetto che il presidente della Bce Mario Draghi aveva già espresso ma che adesso, dopo il continuo braccio di ferro interno all'Eurozona, risuona come un punto da cui partire. L'obiettivo è, manco a dirlo, il salvataggio della moneta unica e il contrasto della crisi economica con qualsiasi mezzo a disposizione della Banca centrale. "Il consiglio nel suo mandato e nella sua indipendenza - ha detto Draghi - potrebbe fare interventi diretti sui mercati nelle prossime settimane". Detto in parole povere: le misure ancora non sono state decise. Insomma, il "big bazooka" della Bce non spara. Tanto che, al termine della conferenza stampa, le Borse europee hanno ripiegato in territorio negativo e lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi sono tornati a salire oltre i 500 punti base.
Un vero e proprio flop. Le parole di Draghi mandano in tilt i mercati. L'indice Stoxx 600 ha ceduto l’1,25%, bruciando 88 miliardi di euro. Piazza Affari, la peggiore Borsa della giornata insieme a Madrid, con un calo del 4,2% dell’indice Ftse All accusa da sola una "perdita" di 14,2 miliardi di euro di capitalizzazione. Il direttorio di oggi - da tutti gli analisti considerato cruciale per il futuro dell'Eurozona - si è concluso in un nulla di fatto. A spingere Draghi ad annunciare, settimana scorsa, nuove misure anti crisi, sarebbe stata "la sensazione di un peggioramento della crisi e delle conseguenze della frammentazione dei mercati finanziari in Europa". La posizione del numero uno dell'Eurotower è, tuttavia, chiara: i governi del Vecchio Continente devono avere la possibilità di attivare i fondi di salvataggio Efsf ed Esm quando ci sono le condizioni dal momento che differenziali sui titoli di Stato "eccezionalmente alti" sono "inaccettabili". Nella sua forma attuale l'Esm, che l’Europa sta per lanciare, non è una "controparte" in grado di accedere ai finanziamenti della Bce. "Come per tutti gli altri Paesi - ha spiegato Draghi - una eventuale attivazione dello scudo anti spread per l’Italia sarebbe su richiesta e a determinate condizion". Proprio per affrontare la situazione sui mercati e i premi di rischio, l'istituto di Francoforte si tiene pronto a nuove misure non convenzionali di politica monetaria che saranno messe a punto nelle prossime settimane. Fra le opzioni sul tavolino dei tecnici di Francoforte, oltre agli interventi sui mercati dei titoli di Stato, ci sarebbe anche la possibilità di riprendere i maxi prestiti alle banche "Ltro" e la revisione delle garanzie chieste agli istituti di credito in cambio di liquidità. Il consiglio della Bce ha anche discusso la possibilità di tagliare nuovamente i tassi, ma i membri hanno concordato sul fatto che, almeno per ora, non è il momento.
Senza entrare nel merito della situazione economica di ogni singolo Paese, Draghi ha comunque invitato i governi della zona euro ad "attuare le riforme" e le raccomandazioni ricevute in modo da "aumentare la competività". Secondo l'istituto di Francoforte, infatti, le azioni dei governi sono "essenziali per ristabilire" una corretta trasmissione della politica monetaria che "non può riempire il vuoto" rappresentato da squilibri nei conti pubblici o nella discesa della competitività su cui appunto i governi devono agire.
L'inconsistenza del discorso di Draghi nasconde dentro di sé una possibile vittoria dei falchi tedeschi. "Le riserve degli esponenti della Bundesbank nel board della Bce sono note", ha spiegato il presidente della Bce secondo cui, in ogni caso, nel consiglio si fa parte "per capacità personale e non per rappresentare una istituzione". Ed è proprio questa linea che rischia di minare la tenuta dell'euro e, in secondo luogo, dell'Eurozona. Tanto che le Borse del Vecchio Continente, positive per tutta la mattinata, hanno ripiegato in territorio negativo. Piazza Affari ha chiuso in profondo rosso (-4,64% a 13.282 punti), mentre lo spread tra i Btp e i Bund è tornato a salire oltre i 500 punti base. Numeri che hanno subito spinto Draghi a correre ai ripari. A chi gli chiede di eventuali passi indietro rispetto al suo discorso di qualche giorno fa in cui affermava che la Bce avrebbe fatto tutto per salvaguardare l’euro, il presidente della Bce ha chiarito che non c’è stata alcuna retromarcia.
"Leggete il discorso - ha incalzato Draghi i giornalisti - non ho parlato di titoli di stato ma ho detto che l’Eurozona è forte e l’euro è irreversibile". Tuttavia, le misure per combattere la crisi continuano a non esserci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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