Banche centrali e Bce, rischio e rendimento, investimenti e risparmio, pagamenti elettronici e online, finanziamenti, pianificazione, valute digitali, inflazione. Sono gli otto argomenti al centro di «Diamo credito al futuro - strumenti di educazione finanziaria per imparare a gestire i risparmi, a maneggiare il denaro cartaceo e digitale, a pianificare le spese e a chiedere un prestito in banca». Si tratta del progetto, dedicato ai 2,5 milioni di studenti delle scuole superiori, con il quale la Fabi, il principale sindacato dei bancari, partecipa per la quinta volta al «Mese dell'educazione finanziaria», l'iniziativa annuale coordinata dal Comitato del ministero dell'Economia che proseguirà per tutto ottobre. A partire da lunedì prossimo, saranno diffusi due video per ogni settimana dedicata all'iniziativa, con l'obiettivo di promuovere l'acquisizione di competenze finanziarie e attivare un processo virtuoso per formare cittadini responsabili e consapevoli.
Con l'occasione, la Fabi apre il canale social TikTok. I video sono stati curati da otto dirigenti sindacali e saranno diffusi capillarmente attraverso tutta la rete territoriale della Fabi con l'obiettivo - e, insieme, l'auspicio - che siano utilizzati direttamente nelle scuole, dagli insegnanti, come momento di formazione, e online.
«È il nostro modo di svolgere un ruolo sociale per il Paese, offrendo alla collettività il nostro tempo e la nostra professionalità», - commenta il segretario generale Fabi, Lando Maria Sileoni. «Siamo convinti - prosegue - che la scuola sia l'ambiente privilegiato per lo sviluppo dell'insieme di conoscenze e competenze. Essere responsabili nelle scelte finanziarie è indispensabile per affrontare decisioni determinanti per il proprio futuro e benessere, come la gestione delle proprie risorse, la difesa del patrimonio, la tutela della salute».
«Le competenze economico-finanziarie - conclude Sileoni - incidono profondamente sulla qualità della vita delle persone e sono fondamentali per affrontare la quotidianità, specie in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo.
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