L'allarme è già stato lanciato dai Caf. E la tanto sbandierata "rivoluzione" di Matteo Renzi rischia di finire in un grossolano flop. Uno dei tanti a cui il Fisco ci ha abituati. Epperò, mentre all'orizzonte si profilano pasticci burocratici, i contribuenti rischiano ancora una volta di lasciarci le penne e farsi, appunto, spennare dall'Agenzia delle Entrate. Il tutto perché non sono stati ancora ancora indicati i compensi per le dichiarazioni dei redditi precompilate. Eh sì che il 2015 è alle porte.
I centri di assistenza fiscale non garantiscono la riuscita dell’operazione per il prossimo anno. "Non possiamo programmare l’attività - spiegano - e siamo già in fortissimo ritardo". Manca ancora il decreto. A fronte di un preciso impegno del Governo ad emanare il Decreto che stabilisce i compensi per l’attività di assistenza e trasmissione dei modelli 730 precompilati entro il 30 di novembre, il coordinatore della Consulta nazionale dei Cafd, Valeriano Canepari, ha rilevato un colpevole ritardo. A conclusione di un percorso di collaborazione dei Caf sia con l’Agenzia delle Entrate che con il Ministero dell’Economia, nel quale i Caf hanno dato la piena disponibilità a confrontarsi per valutare tutti gli aspetti tecnici utili a far partire il nuovo 730 nel 2015, suggerito possibili soluzioni e fatto proposte per migliorare l’impatto della nuova misura a vantaggio sia dei contribuenti che della Pubblica amministrazione, i centri di assistenza fiscale hanno registrato il totale disinteresse dell'esecutivo su questo ultimo aspetto che per i Caf non è certo irrilevante. "È anche grazie al nostro contributo - sottolinea la Consulta - se questo progetto innovativo, fortemente voluto dal governo, si è realizzato in tempi così stretti, ora ci aspettiamo lo stesso rispetto per le scadenze e che il provvedimento venga approvato nei tempi concordati nell’interesse di tutti i soggetti che vogliono che il 730 precompilato parta bene: contribuenti, governo, Agenzia delle Entrate e operatori del settore". E aggiungono: "È nei fatti impossibile ad oggi per i Caf programmare l’assistenza fiscale per il 2015, a fronte di una campagna che si annuncia già complicata per le tante novità introdotte. Non siamo in condizione di stabilire alcun elemento della pianificazione dell’attività 2015: ad esempio non possiamo decidere quanti lavoratori stagionali reclutare e programmare la formazione che va conclusa entro aprile, per citare un elemento che ha un impatto diretto anche all’esterno del sistema Caf e che rappresenta una possibilità di occupazione per migliaia di persone ogni anno".
Canepari mette in chiaro che i centri di assistenza fiscale non possono accettare ulteriori ritardi sull’emanazione del decreto.
"È per noi indispensabile avere certezza sulle condizioni economiche di riferimento per la campagna 2015 il prima possibile - conclude - per poter garantire, prima di tutto ai contribuenti, un’assistenza di qualità nella prossima campagna fiscale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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