Quel forte bisogno di sicurezza

Cosa c'è di più dolce, di più avvolgente, di più caldo dell'abbraccio di una mamma? In quell'abbraccio ognuno di noi ha trovato conforto, protezione e sicurezza. Diventati adulti, l'idea della mamma come «porto sicuro» ha continuato a rappresentare l'approdo ideale verso cui dirigere la rotta della nostra nave, soprattutto nei periodi di incertezza. Un faro. Ed anche per chi, come me, quell'abbraccio non può più sentirlo, in qualche modo può trovare nel pensiero, nel semplice ricordo di un sorriso, l'ancoraggio a quella sicurezza smarrita. La sicurezza.

Cosa pagheremmo per sentirci sicuri come quando da bambini, in quelle braccia ci sentivamo liberati da qualunque paura? La ricerca di protezione accompagna la nostra vita. Attorno al «senso di sicurezza» cerchiamo di costruire il presente e di progettare il futuro. Anche i nostri risparmi sono orientati dalla sicurezza. Come formiche lavoriamo e sacrifichiamo l'oggi per garantirci la sicurezza del domani. Ma come costruiamo la nostra protezione? Congelando i capitali, invece che liberarli rendendoli produttivi, vincolandoli al concetto del «non si sa mai» che ci impedisce di guardare al futuro con serenità e che ci fa vivere il presente con un senso di precarietà.

Come le braccia della mamma. È questo di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo sapere che c'è anche quando non la vediamo, che possiamo contare sulla sua protezione. Quella presenza ci permette di vivere oggi serenamente e di guardare al futuro.

Perché ho trovato finalmente un consulente che mi abbia parlato di me invece che dei miei soldi, che mi abbia aiutato a percorrere correttamente la mai strada, anche finanziaria, come ha sempre fatto la mia mamma. Di questo si parlerà nella trasmissione Mercati Che Fare in onda, domani, sabato, alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset.

leopoldo.gasbarro@me.com

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