Generali compra in Malesia (a sconto)

L'ad Donnet paga 262 milioni, 38 in meno del previsto. E così ottiene il placet dei soci

Generali compra in Malesia (a sconto)

Generali conquista gli asset di Axa in Malesia per 262 milioni, 38 in meno rispetto a quanto preventivato inizialmente, con un impatto sulla Solvency ratio di 3,5 punti base. Uno sconto importante per una operazione che, ad aprile, aveva spaccato il cda.

Il rafforzamento a Kuala Lumpur e il via libera alla trattativa con Axa e con Mpi era stato infatti votato solo da otto consiglieri (i più vicini a Mediobanca che del Leone di Trieste ha il 12,97% del capitale) su 13. Tra i no allo shopping malese, si era registrato anche quello di Delfin, la holding di Leonardo del Vecchio al 4,84% di Generali e al 15,4% di Mediobanca. Francesco Gaetano Caltagirone (azionista al 5,63% del capitale e all'1,01% di Piazzetta Cuccia), assente in cda, aveva invece inviato al vertice una lettera chiedendo di strappare condizioni migliori. Un risultato che, dopo due mesi di trattative, l'ad Philippe Donnet ha raggiunto.

Più in dettaglio Generali ha firmato un accordo per le quote di maggioranza delle joint venture Axa Affin in Malesia, ha stipulato un accordo di bancassurance con Affin e ha presentato richiesta alle autorità locali per salire al 100% di Mpi Generali. Perfezionati tutti gli accordi, il gruppo punta a operare nel Paese con una società nel Vita e una nel Danni, sotto il brand Generali e con Affin Bank come socio di minoranza (al 30%). In questo modo Leone Alato diventerà il secondo operatore nel Danni a Kuala Lumpur ed entrerà nel Vita. Le operazioni erano attese e consentono a Generali di posizionarsi tra i primi operatori su in mercato interessante per prospettive di crescita di volumi e redditività commenta in una nota di Intermonte che sul titolo ha una valutazione ad outperform e un obiettivo di prezzo a 19,2 euro.

Lo shopping nel SudEst asiatico porta a oltre 2 miliardi le risorse impegnata da Donnet nella crescita per acquisizioni, un conto che sale a quasi 3,3 miliardi considerando l'Opa lanciata a fine maggio su Cattolica per cui il gruppo assicurativo prevede un esborso massimo di 1,176 miliardi (pari a 6,75 euro per ogni azione della compagnia veronese), dopo i 300 milioni già versati per il 24,4% del capitale lo scorso autunno. Rispetto al budget previsto dal piano industriale in scadenza a dicembre, Generali ha ancora 800-900 milioni a disposizione da destinare alla campagna di acquisizioni.

Dal lancio, nell'autunno del 2018 del business plan ad oggi, Generali ha conquistato la polacca Concordia; Cm Investment Solutions Limited; Trip Mate; la maggioranza in Sycomore, asset management con 8,3 miliardi in gestione; Adriatic Slovenia; KD Funds; Union Investment, asset management con 3,3 miliardi di asset in gestione; Seguradoras Unidas; Advancecare e, da ultimo, le attività greche di Axa. Non abbastanza, tuttavia, per le ambizioni di alcuni big, al lavoro per il rinnovo del cda in agenda la prossima primavera, un appuntamento che, per la prima volta, vedrà la presentazione di una lista del cda.

Dopo le schermaglie degli ultimi mesi, culminate con l'assenza di Caltagirone dall'assemblea di bilancio, sul tema della governance è calato il silenzio sul tema. L'apertura dei cantieri non è ancora all'ordine del giorno: la diplomazia è al lavoro.

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