Huawei teme di fallire in due anni

L'ad ai dipendenti: "Lottiamo per la sopravvivenza". Pesano lockdown e sanzioni

Huawei teme di fallire in due anni

«Potremmo non arrivare al 2025». A dirlo non è un imprenditore di una piccola impresa tartassata da tasse e bollette, ma è l'amministratore delegato della cinese Huawei, Ren Zhengfei, a capo di un colosso tecnologico tra i più grandi al mondo. Per l'imprenditore 77enne l'azienda dovrà lottare per non fallire con la prospettiva di vivere dieci anni di inverno economico, «un periodo doloroso della storia, con l'economia mondiale in recessione».

Come riporta l'Agi, la previsione, non certo ottimistica, proviene da una lettera inviata ai dipendenti. Le sue frasi sono poi rimbalzate sul quotidiano finanziario cinese Yicai. Anche se, successivamente, dopo essere stato contattato dal South China Morning Post, Zhengfei non ha confermato nè smentito la comunicazione. La nota interna, sottolinea il quotidiano, è diventata in breve tempo virale sui social media cinesi. «Quello che proponiamo, dobbiamo essere in grado di realizzarlo», ha detto Ren, «Nessuna storia di fantasia è accettabile. Soprattutto quando si tratta di previsioni aziendali, dobbiamo escludere tutte le illusioni».

«Le aspettative troppo ottimistiche per il futuro devono essere corrette e nel 2023 o addirittura fino al 2025 dobbiamo adottare la modalità di sopravvivenza», ha scritto. Del resto, in Cina non tira una buona aria. L'economia è rallentata inaspettatamente a luglio. La produzione industriale è cresciuta meno delle aspettative su base annua (+3,8%) e le vendite al dettaglio sono calate rispetto a giugno (-3,1%), colpa della politica Covid zero del governo, ma anche delle tensioni geopolitiche, con Pechino in attrito con gli Stati Uniti per la vicenda Taiwan. Gli Usa, per altro, hanno messo da tempo Huawei in una black list delle aziende che attentano alla sua sicurezza nazionale.

E il fondatore di Huawei vede un orizzonte nero. «La sopravvivenza è il programma più importante». Zhengfei, infatti, prevede almeno un decennio di recessione. E 2023, 2024 e 2025 saranno particolarmente duri. Tanto difficili da temere che la sua Huawei possa non sopravvivere e fallire nel giro di due anni.

Il colosso di Shenzen, che nel 2021 ha fatturato quasi 100 miliardi di dollari, è famoso a livello globale per gli smartphone e le sue infrastrutture tlc. Nella prima metà del 2022 però ha visto dimezzarsi i profitti e calare i ricavi del 6 percento. Brutti segnali, che sono bastati al patron per chiedere ai dipendenti di concentrarsi sui flussi di cassa.

Il cloud computing rimarrà una priorità, insieme alla produzione e commercializzazione di apparecchiature per le telecomunicazioni. Saranno abbandonati, invece, i progetti più costosi come le auto elettriche. Huawei taglierà i ponti, inoltre, con alcuni dei mercati esteri in cui è attualmente presente. Ma non si ancora quali.

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