"Iren ricomincia dall'acqua partita da oltre 1 miliardo"

Il ceo: "Presentata offerta per il servizio idrico di Imperia Focus sulla crescita. Ora siamo un polo nazionale"

"Iren ricomincia dall'acqua partita da oltre 1 miliardo"
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Tra gare e nuovi impianti, è una partenza sprint quella di Iren nel primo mese di Gianluca Bufo, il nuovo amministratore delegato.

«Sono da 9 anni in Iren e questo ha sicuramente avvantaggiato l'azienda e la messa a terra (rapida) di investimenti, progetti, sinergie, ed efficienze che sono al centro dell'aggiornamento del piano redatto a giugno dal management (di cui facevo parte come ad dell'area mercato e direttore energy management) e che nei mesi scorsi ha lavorato compatto e in sinergia dopo l'uscita del precedente amministratore delegato».

Parliamo della crescita.

«Se da una parte stiamo lavorando all'integrazione delle recenti acquisizioni (Egea su tutte), dall'altra, abbiamo presentato proprio in queste ore una offerta per la gara bandita da Rivieracqua, che gestisce il servizio idrico nell'area di Imperia (dal valore di 1 miliardo, ndr), poi, siamo in prima fila per il rinnovo del le grosse concessioni idroelettriche, in primis in Piemonte, dove abbiamo presentato un progetto di partenariato pubblico-privato, mentre aspettiamo le gare per la distribuzione gas e quelle (future) sulla distribuzione elettrica».

Il settore idrico è sempre più centrale?

«Fa parte del dna dell'azienda e sicuramente è tra i settori al centro dello sviluppo della nostra multiutility che opera anche nell'energia rinnovabile, nel gas, nell'economia circolare, nel teleriscaldamento e nell'efficientamento energetico e ha puntato 8,2 miliardi di investimenti al 2030».

Qual è l'expertise che mettete al centro?

«Sono diversi, se pensiamo che nel teleriscaldamento siamo tra i leader italiani ed europei. Ma con orgoglio posso citare anche l'ingegneria impiantistica, con eccellenze come il biodigestore di Forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano trasformata in compost e biometano) in Emilia, i termovalorizzatori che gestiamo sui nostri territori o il nuovo depuratore di Genova, che inaugureremo nelle prossime settimane. E nei prossimi due-tre anni abbiamo già in cantiere altri quattro depuratori dedicati alla Liguria e uno in Emilia».

Piemonte, Emilia e Liguria sono il vostro quartier generale allargato?

«Siamo una one company da 11.500 dipendenti con una vocazione territoriale forte, legittimata anche dalla nostra compagine azionaria (una serie di comuni tra cui Torino, Genova, Reggio Emilia, Parma, ndr), ma la presenza nazionale è ormai già realtà: operiamo in Toscana (nel settore ambientale), in Friuli Venezia Giulia (nel settore del recupero delle plastiche con I.Blu) e in Campania nell'ambito della produzione energetica. Vendiamo gas, energia elettrica e sia prodotti, sia servizi in tutta Italia, oltre a gestire impianti nel settore ambientale e delle rinnovabili in diverse altre regioni italiane».

Sul fronte mercato avete un record che riguarda i servizi extra luce e gas.

«Siamo stati tra i primi player ad associare a luce e gas sia prodotti fisici, sia servizi accessori come le polizze o la fibra, con offerte anche pluriennali, per fidelizzare il cliente. Il nostro obiettivo è quello di essere a pieno titolo un player per le famiglie e quindi cercare di offrire soluzioni complete con un solo interlocutore».

C'è un cavallo di battaglia?

«Tra i vari servizi che offriamo siamo leader nel settore delle polizze che fanno di gran lunga il servizio più venduto nel complessivo set di offerte non commodity complessivamente già scelto dal 34% dei nostri 2,53 milioni di clienti luce. Con un numero di assicurazioni annue distribuite di oltre 150mila servizi (assistenza casa, impianti, elettrodomestici, infortuni, RCA) siamo un operatore ormai specializzato, tanto da essere iscritti all'Ivass.

E non dimentichiamoci che oltre alle assicurazioni siamo anche nel mercato della rete fibra Internet e o della mobilità elettrica. Non per altro, dal settore prodotti e servizi generiamo complessivamente un ebitda annuo a doppia cifra».

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