L'aumento Saipem delude il mercato

Ricapitalizzazione da 2 miliardi con uno "sconto" del 30%. E il titolo cede il 21,5%

L'aumento Saipem delude il mercato

Parte con un tonfo in Borsa l'aumento di capitale di Saipem. L'operazione da 2 miliardi, resasi necessaria dopo il rosso da 2,4 miliardi del 2021, è stato accolto negativamente dal mercato. In parte per lo sconto del 30% che rende l'aumento molto diluitivo. Ma soprattutto per un dettaglio considerato dagli analisti poco attratente per il mercato: la ricapitalizzazione è senza rolling, ovvero prevede l'indisponibilità delle nuove azioni sottoscritte fino alla fine del periodo di esercizio (15 luglio). Un blocco che non invoglia alla sottoscrizione anche se il successo dell'aumento, con il coinvolgimento degli azionisti Cdp ed Eni e delle banche è assicurato.

Sta di fatto che se l'operazione può convenire ai grandi soci, l'investitore a queste condizioni è spaventato spiega un analista. Nel dettaglio l'aumento partirà lunedì prossimo e prevede l'emissione di 1.974.327.430 azioni ordinarie da offrire in opzione agli azionisti ordinari e di risparmio nel rapporto di 95 nuove azioni ogni 1 azione ordinaria o di risparmio posseduta, al prezzo di sottoscrizione di 1,013 euro. L'aumento di capitale incorpora quindi uno sconto del 30% rispetto al prezzo teorico ex diritto (Terp): lo sconto sul Terp indica la perdita di valore che registra un socio che sottoscrive integralmente l'aumento pro-quota. Guardando ad altri aumenti, quello da 13 miliardi di Unicredit nel 2017, ebbe uno sconto del 38%; quello del Sole 24 Ore del 34,82%; Ovs si è fermata al 19,3%.

La definizione del calendario previsto per l'offerta, subordinatamente all'approvazione del prospetto da parte della Consob, prevede che i diritti di opzione validi per la sottoscrizione delle nuove azioni siano esercitabili dal 27 giugno 2022 all'11 luglio 2022 (estremi inclusi) e siano inoltre negoziabili sul mercato regolamentato Euronext Milan dal 27 giugno 2022 al 5 luglio 2022, (estremi inclusi).

L'eventuale diritto di opzione non esercitato entro la fine del periodo sarà collocato su Euronext Milan il 12 e il 13 luglio 2022 (salvo estensione dell'offerta). I diritti di opzione acquisiti all'asta dei diritti inoptati dovranno essere esercitati entro il 14 luglio.

Un calendario che senza rolling porta fino al 15 luglio l'eventuale disponibilità delle azioni sottoscritte. Dettaglio che ha mandato in tilt il titolo. L'annuncio diffuso prima dell'avvio delle contrattazioni di Borsa ha reso impossibili fin da subito gli scambi per eccesso di volatilità con un calo teorico di quasi il 10%. Poi l'ammissione è avvenuta a -11%, per superare successivamente il -17% a seguito di un secondo stop. Il titolo ha poi chiuso a picco: -21,5% a 32,9 euro.

E questo nonostante il successo sia garantito, visto che i soci Eni e Cdp Industria acquisteranno integralmente la loro parte, pari a circa il 44% del capitale, mentre il resto è coperto dalle banche (14), pronte a mettere sul piatto fino a 1,11 miliardi di euro, blindando di fatto l'operazione. La società guidata da Francesco Caio e dal dg Alessandro Puliti ha specificato al mercato di avere la firma del contratto di garanzia per la sottoscrizione di tutte le azioni eventualmente inoptate.

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