Mentre la Procura spostava l’attenzione sui figli di Salvatore Ligresti, Unipol e Fonsai hanno fissato il «piano di lavoro» per incastrare i concambi della fusione a quattro da cui nascerà il secondo gruppo italiano delle polizze dopo Generali: i consigli saranno convocati domani sera o al massimo lunedì pomeriggio, terminata l’assemblea della Milano.
Lo showdown è iniziato in mattinata con il summit in Unicredit tra l’ad di Fonsai, Emanuele Erbetta, il dg Piergiorgio Peluso e il capo azienda di Unipol, Carlo Cimbri, che nel pomeriggio si è poi chiuso in conclave in Mediobanca con il presidente Renato Pagliaro, l’ad Alberto Nagel e Clemente Rebecchini (responsabile delle partecipazioni). La giornata odierna è invece dedicata alle verifiche interne, con i rispettivi azionisti e consulenti: il mondo delle coop per Cimbri, mentre è previsto un summit sia per Premafin sia per Milano assicurazioni.
Gli advisor dovranno, invece, presentare i calcoli affinati sulla «dote» di Fonsai, Milano, Unipol e Premafin per l’integrazione, incrociando il dividend discount model e quello patrimoniale. In parallelo, le banche creditrici lavoreranno per arrivare alla piena conversione in azioni dei 368 milioni di debiti Premafin. Il percorso non si preannuncia facile (Ge, Cariparma e il Banco Popolare hanno più volte posto eccezioni), ma è la premessa per chiedere a Unipol di limare il proprio peso nell’aggregato rispetto al 66,7% prenotato. Alcune elaborazioni ipotizzano di alleggerire la presenza di Bologna di un punto percentule, proiettandola attorno al 65%.
La priorità rimane, infatti, migliorare l’operazione per gli azionisti di minoranza Fonsai e Milano, seguendo le richieste dei consiglieri indipendenti e tenendo conto delle fairness opnion dei consulenti (60,5% Citi; 61% Goldman Sachs). Simile il messaggio mandato ieri dal cda della Milano che, come Fonsai giovedì notte, ha chiesto di agire sui concambi. Affidata ai calcoli degli advisor anche l’opzione di assegnare ai piccoli soci titoli di risparmio o privilegiati, un bond o un warrant.
Si addensano, invece, nuove nuvole giudiziarie sulla testa della famiglia Ligresti. Il Pm di Milano, Luigi Orsi, ha allargato lo spettro dell’inchiesta, che vede l’ingegnere di Paternò indagato per aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza, per svolgere accertamenti sulle mosse delle tre società lussemburghesi in cui Jonella, Giulia e Paolo Ligresti custodiscono il 30% di Premafin: Canoe, Hike e Limbo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.