Lufthansa gioca una nuova carta in extremis per togliere ogni alibi all'Antitrust Ue, ormai avviata senza indugio a bocciare il suo progetto di aggregazione con Ita Airways. La compagnia tedesca, infatti, ha presentato nel week end ulteriori concessioni e, secondo le ultime indiscrezioni, riguarderebbero i collegamenti aerei tra Roma Fiumicino e il Nord America, in particolare verso gli Stati Uniti. Lufthansa, nel dettaglio, avrebbe comunicato di essere disposta a rinunciare ai ricavi della partnership United Airlines che collega Roma per conto di Lufthansa. Cosa risponderà, ora, la numero uno della Dg Comp, Margrethe Vestager? Difficile che ci possano essere sorprese, a Roma e Berlino come già rivelato da Il Giornale, si teme che il destino dell'affare sia ormai segnato: così stante le cose, la Commissione avrebbe atteso dopo le elezioni europee per comunicare il suo «niet», sebbene la data entro la quale esprimere il verdetto rimanga il 4 luglio. Voci sempre più insistenti che hanno spinto il gruppo guidato dall'amministratore delegato Carsten Spohr a giocare un'ultima carta dopo che aveva già promesso all'Antitrust che avrebbe congelato per due anni l'ingresso di Ita nella sua joint venture transoceanica con United e Canada Airlines.
La rinuncia a parte dei lucrosi voli a lungo raggio in Stati Uniti e Canada, del resto, è sempre stata una richiesta della Vestager, che tra le altre cose aveva già imposto una salata riduzione di un cospicuo numero di slot e voli dall'aeroporto di Milano Linate, con richieste al limite del tollerabile. L'idea della politica danese della sinistra radicale è che la fusione tra Ita e Lufthansa - in virtù dell'alleanza con United Airlines e Canada - avrebbe determinato una posizione dominante sui collegamenti con il Nord America. Pretese che hanno non poco indispettito Roma e Berlino e acceso più di un sospetto. Infatti, le nozze tra Ita e Lufthansa creerebbero un big europeo dei cieli staccando i rivali francesi di Air France, cosa evidentemente indigesta al leader francese Emmanuel Macron, cui Vestager sembra fare riferimento. Sicché, a quanto concesso in precedenza, si aggiunge questo taglio dei ricavi sulle rotte verso il Nord America, di fatto mettendo spalle al muro la Vestager che ora dovrà trovare una valida spiegazione per ribadire il «no». Del resto, che il caso sia carico di significati politici lo dimostra il fatto che l'Antitrust Ue abbia ritenuto di mantenere la bocca chiusa sulla sua decisione di bocciare le nozze, preferendo aspettare l'esito delle elezioni europee. Anche se, alla fine, se davvero bocciatura dovesse essere, il rumore sarà comunque molto forte: il ministro dell'Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, si è già espresso invitando Bruxelles a «usare un po' di buon senso» per salvare un'operazione «che è nell'interesse di tutti».
A pensarla come Giorgetti è anche Willie Walsh, direttore generale della Iata, l'associazione internazionale per l'aviazione civile il quale ha fatto a pezzettini le preoccupazioni di Bruxelles che teme per la concorrenza: «Le fusioni tra compagnie aeree fanno bene ai consumatori» e garantiscono un futuro al vettore italiano, che altrimenti «rischia di ridimensionarsi o di sparire».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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