Altro che local tax, altro che semplificazione. Non aspettatevi niente di tutto questo. Aldilà delle promesse di Matteo Renzi di abbassare la pressione fiscale, i contribuenti dovranno ancora mettere mano al portafoglio per pagare sia l'Imu sia la Tasi. Che, come abbiamo già provato sulla nostra pelle, fanno un binomio esplosivo e carissimo. Oltre che alla stangata, gli italiani dovranno poi ingegnarsi per ovviare al problemaccio legato ai bollettini precompilati della Tasi. Come denuncia la Stampa, i Comuni dovrebbero inviarli direttamente a casa, ma la maggior parte delle amministrazioni non sono in grado di spedirli.
Il pasticcio del bollettini precompilati è stato scatenato dal comma 689 della legge di Stabilità approvata dall'allora premier Enrico Letta che da una parte prevede "l'invio di modelli di pagamento preventivamente compilati da parte degli enti impositori", dall'altra rimanda a un successivo decreto ministeriale. Arriva così la legge 89 del 2014 che impone ai Comuni "la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti" rendendo "disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli".
Se il contribuente non lo richiede, dunque, il Comune non è obbligato a spedire il bollettino a casa. "Facendo forse affidamento sul fatto che negli anni scorsi i cittadini si sono fatti i calcoli da soli - spiega la Stampa - la maggior parte dei Comuni non si è ancora attrezzata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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