Maximulta di Equitalia, il tribunale la sconta dell'87%

Nel Varesotto i giudici riducono il debito di un'impiegata 54enne. Grazie a una legge del governo Monti

Maximulta di Equitalia, il tribunale la sconta dell'87%

Un vero e proprio schiaffone in piena faccia per Equitalia. Una impiegata in cassa integrazione di Busto Arsizio, nel Varesotto, si è vista ridurre il proprio debito con il fisco dell'87%, da 86mila a 11mila euro.

I giudici bustocchi hanno accolto, almeno parzialmente, le richieste dell'avvocato Pasquale Lacalandra, in base a una legge del 2012 emanata dal governo Monti sulla "composizione della crisi da sovraindebitamento": "Le procedure - spiega l’avvocato Lacalandra - riguardano i debitori non soggetti al fallimento (piccoli imprenditori, professionisti, privati in genere, ecc.)".

Nel 2002 la cinquantaquattrenne impiegata si era vista recapitare un avviso di accertamento per il 1996, con cui le venivano contestati 26 milioni di lire, una "pretesa tributaria per un maggior reddito", come spiega il suo avvocato. All'epoca, però, la donna aveva due figli a carico e lo stipendio di 1200 euro al mese non bastava certo ad estinguere il debito, con conseguente impennata degli interessi. Anche dopo la richiesta di rateizzazione, l'ammontare rimaneva comunque di mille euro al mese. Troppo.

Così una via d'uscita è stata trovata grazie alla legge del governo Monti: la donna ha offerto al tribunale tutto il proprio

patrimonio, una porzione della casa ereditata dal padre, del valore di 11mila euro. Il giudice ha così accettato. Vedendosi riconoscere uno sconto dell'87% che le ha permesso di estinguere il suo debito.

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