Il tasso decisivo per il mutuo Perché sulla rata cambia tutto

"Fino ad una decina di anni fa la scelta di chiedere un mutuo a tasso variabile era quasi obbligata"

Il tasso decisivo per il mutuo Perché sulla rata cambia tutto

Il 2021 viene considerato dagli esperti del settore l'anno giusto per poter pensare di accendere ad un mutuo ed acquistare un nuovo immobile o per passare, tramite surroga, a un finanziamento con migliori condizioni. La possibilità che nel 2022 la curva dei tassi di interesse possa tornare a salire sta spingendo numerosi consumatori a cogliere la palla al balzo.

Stando a quanto riferito dall'Osservatorio mensile di MutuiSupermarket.it, infatti, i tassi di interesse proposti dagli istituti bancari sono quasi azzerati e la Banca centrale europea (Bce) spingerà per dare prosecuzione a questo trend, così come fatto fin dalle prime fasi dell'emergenza Coronavirus. Continuano ad essere decisamente vantaggiosi, per i diretti interessati, i mutui a tasso fisso: Eurirs (il tasso interbancario di riferimento utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso) a 10 anni registra un -0,23%, a 15 anni arriva ad un -0,04%, a 20 anni sale fino allo 0,05%.

Se un 34enne residente a Roma dovesse richiedere un mutuo di 140mila euro a tasso fisso a 20 anni, con un immobile del valore di 280mila euro, le soluzioni più vantaggiose sarebbero quelle di Unicredit (Tan 0,50%, rata da 613,11 euro e Taeg allo 0,62%), Credem (Tan 0,35%, rata da 604,07 euro e Taeg allo 0,63%) e Crédit Agricole (Tan 0,55%, rata da 616,14 euro e Taeg allo 0,74%).

Per quanto riguarda il tasso variabile, Euribor a 1 mese tocca -0,557%, quello a 3 mesi sale leggermente fino a -0,552%. Prendendo spunto dall'esempio fatto in precedenza, le proposte più allettanti sarebbero le seguenti: Unicredit (indice Euribor 3 mesi, Spread 0,80%, Tan 0,25%, rata da 598,10 euro e Taeg allo 0,37%), Credem (indice Euribor 3 mesi, Spread 0,75%, Tan 0,19%, rata da 594,65 euro e Taeg allo 0,47%), Banca Sella (indice Euribor 3 mesi, Spread 0,95%, Tan 0,39%, rata da 606,59 euro e Taeg allo 0,53%).

Secondo MutuiSupermarket, fino al 2011 c'erano importanti differenze tra Euribor (in oscillazione tra 1,5% e 3%) ed Eurirs (3%-3,5%), cosa che spingeva i consumatori a propendere spesso per la scelta di un mutuo con tasso variabile. "La differenza in percentuale degli interessi era talmente alta da rendere il mutuo a tasso fisso economicamente meno vantaggioso ed in secondo luogo più difficile da ottenere a causa dell'elevato costo di ogni singola rata", spiegano gli esperti sul portale.

Tali mutate condizioni dei tassi spostano le scelte prevalentemente verso mutui a tasso fisso: soprattutto in queste precarie condizioni economiche legate alla pandemia è comprensibile puntare a un finanziamento con rate fisse, lontano dal pericolo di improvvisi e inattesi rialzi dei tassi.

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