Pensione in anticipo, ultima chiamata: cosa fare entro fine anno

Molte delle misure potrebbero non essere rinnovate, ecco come procedere per ottenere la pensione anticipata

Pensione in anticipo, ultima chiamata: cosa fare entro fine anno

Entro la fine dell'anno andranno a decadere tre fondamentali strumenti di accompagnamento alla pensione in anticipo, vale a dire il contratto di espansione, l'Ape sociale e Quota 100, misura tanto cara alla Lega. Per quanto riguarda il contratto sociale, già prorogato al 2021, è probabile che questo venga ulteriormente riconfermato, forse con un abbassamento del tetto minimo (ora fissato a 100 dipendenti). Tutto, in ogni caso, è ancora da vedere: si attende la riforma che dovrebbe essere pronta entro l'anno.

Il destino di Quota 100

Misura varata dal Carroccio ed approvata nel 2019, Quota 100 garantisce la pensione anticipata al raggiungimento di un'età anagrafica di almeno 62 anni e di un'anzianità contributiva minima di 38 anni. La sua scadenza, tuttavia, è prevista per il prossimo 31 dicembre ed il governo è al lavoro per individuare un provvedimento sostitutivo. Secondo quanto spiegato da Il Sole 24 ore, con Quota 100 la pensione decorre dopo 3 mesi, 6 se si tratta di dipendenti pubblici.

Per coloro che intendono continuare a lavorare, non è necessario presentare domanda entro il 31 dicembre. Non si perde comunque il diritto a Quota 100, che può essere esercitato anche dopo il termine della data.

I 38 anni di anzianità contributiva necessari per rientrare nei requisiti, vengono conteggiati tenendo in considerazione ogni genere di contribuzione, purché accreditata. Di questi 38 anni, in ogni caso, almeno 35 devono avere una contribuzione effettiva (senza periodo di malattia o disoccupazione).

Pensione con Ape sociale

Si tratta di una misura già prorogata per due volte, ed è strettamente connessa all'appartenenza a delle categorie lavorative, oltre che ai dati anagrafici e contributivi. Malgrado i termine per presentare domanda siano scaduti lo scorso 31 marzo 2021, si può ancora inoltrare la propria richiesta entro il 30 novembre, a patto che vi siano risorse disponibili.

Per ottenere lo scivolo pensionistico è necessario avere raggiunto 63 anni di età ed una certa anzianità contributiva, che varia a seconda della categoria di lavoro svolto. L'attività lavorativa, sia autonoma che dipendente, deve essere cessata, ed il richiedente deve risiedere in Italia. Non solo. Chi presenta domanda deve trovarsi in una di queste condizioni: è disoccupato, per licenziamento o dimissioni, e da almeno 3 mesi non usufruisce dell'indennità di disoccupazione; è un caregiver che da almeno 6 mesi assiste il coniuge, il partner o un parente con handicap grave; ha un'invalidità civile pare al 74%; ha esercitato un’attività gravosa, per almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure per almeno 7 negli ultimi 10.

Uscita con contratto di espansione

Come anticipato, per il contratto di espansione potrebbe essere prevista una proroga. Si tratta di una misura che riguarda le imprese, singole o raggruppate, con almeno 100 dipendenti. Questo provvedimento consente di ricorrere al prepensionamento dei lavoratori che si trovino a non più di 5 anni per maturare la pensione di vecchiaia o anticipata.

A ciò tuttavia deve accompagnarsi un processo di formazione per l’aggiornamento delle competenze dei dipendenti, oltre che l'assunzione di nuovi lavoratori a tempo indeterminato.

In seguito alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, è l'Inps a versare al pensionato un'indennità pari alla pensione maturata, fino alla decorrenza della stessa.

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