Solo domani, quando i cancelli di Pomigliano riapriranno ( da alcuni giorni la fabbrica Fiat è ferma per la mancanza di un componente), si capirà l’impatto sulla forza lavoro della sentenza che ha ordinato al Lingotto l’assunzione di 145 operai della Fiom. Sergio Marchionne, che in settimana rientrerà a Torino dagli Usa, continua a riflettere e a tacere, mentre il suo staff di avvocati (Raffaele De Luca Tamaio, Giacinto Favalli, Germano Dondi e Diego Dirutigliano) è al lavoro sul ricorso al verdetto del Tribunale di Roma.
Marchionne, da parte sua, potrebbe commentare la sentenza già domenica prossima a Torino, quando presenzierà al lancio del nuovo Iveco Stralis di Fiat Industrial. Per poi tornare sull’argomento nella serata del 3 luglio, sempre sotto la Mole, quando assisterà al battesimo della 500L, modello in origine destinato a Mirafiori e poi dirottato in Serbia. Quale sarà la sua reazione? Se lo chiedono tutti: governo, istituzioni, sindacati e soprattutto gli operai degli altri impianti del gruppo, timorosi di andarci di mezzo in caso di una risposta dura, che significherebbe l’inizio palese del trasloco della Fiat dall’Italia.
«La sentenza del giudice di Roma - afferma Gerardo Giannone, tuta bianca di Pomigliano e autore del libro “Classe operaia” - ha già scatenato una sorta di guerra tra poveri che coinvolge tutti noi operai». Difficilmente, però, i 145 della Fiom che dovranno essere assunti si presenteranno domani ai cancelli della fabbrica, «anche perché- spiega Giovanni Sgambati (Uilm Campania)- non si conoscono i loro nomi e non si capisce ancora se la Fiom deve fare, tra gli iscritti, una specie di selezione. Mi sembra proprio che si stia assistendo a una vittoria di Pirro».
Una cosa è certa, ieri e sabato alcuni di questi «fiommini» di Pomigliano sono stati visti brindare alla festa di Rifondazione comunista.
Per Marchionne, dunque, la risposta alla sentenza è il primo degli impegni al suo rientro in Italia. Quindi, insieme ai suoi collaboratori, comincerà a guardare i conti del secondo trimestre in vista del cda del 31 luglio. E questo mentre in Italia le vendite di auto continuano a cadere (-26% a venerdì).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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