Terna mette sul piatto 18 miliardi di investimenti, un valore record nella storia del gruppo per la rete elettrica nell'ambito del piano decennale di sviluppo. Un piano definito in base alla transizione energetica in atto e, quindi, in favore di rinnovabili ed energia alternativa. Ma in occasione della presentazione dei nuovi progetti attraverso cui si declinerà questo modello di energia, il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha avvertito: questo percorso non sarà un pranzo di gala e avrà i suoi notevoli costi da sostenere. La transizione, ha sottolineato il ministro,"non deve pesare troppo in bolletta; bisogna fare i salti mortali perché non può pagare sempre il cittadino. Adesso con il prezzo dell'anidride carbonica che è andato da meno di 10 a 50-60 dollari, pochi giorni fa mi sono trovato il 20% di aumento in bolletta. Abbiamo recuperato un po' di soldi per mitigare questo aumento, ma attenzione che la Co2 continua ad aumentare e noi non troviamo ogni 3 mesi 1 miliardo per compensarla". Purtroppo, ha aggiunto Cingolani, "questo è il costo della transizione ecologica e tocca tutti. Transizione giusta però vuol dire che noi dobbiamo proteggere le categorie più fragili". Quindi "il compito di Terna è fare in modo che le prossime aste siano inclusive, aprendo a tutte le tecnologie nuove e minimizzare i costi in bolletta. Ed è in questo scenario che si inserisce il piano presentato ieri dall'ad Stefano Donnarumma.
Definendo Terna regista della transizione energetica, l'ad ha annunciato un aumento del 25% degli investimenti e 30 nuovi progetti infrastrutturali: il rafforzamento degli scambi tra zone di mercato per una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili; la risoluzione delle criticità e maggiore elettrificazione delle aree metropolitane; sinergie con gli altri sistemi (gas, ferrovie e telecomunicazioni) per integrare le reti e diminuire l' impatto sul territorio; il potenziamento delle interconnessioni con l'estero per aumentare la capacità di scambio con i Paesi confinanti.
Tra le novità, Terna ha programmato con 1,2 miliardi una nuova linea di collegamento tra l'Italia e la Svizzera da 1.000 Mw di potenza. Sempre con l'estero, la società metterà in campo altri 750 milioni per un nuovo cavo lungo 200 chilometri, da 500 megawatt di potenza, con la Grecia e lavorerà al rifacimento del collegamento tra Sardegna, Corsica e terraferma (Sacoi 3) e alle interconnessioni con Francia, Austria e Tunisia.
Nell'arco del Piano entreranno inoltre in esercizio il Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino che collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest'ultima alla Campania; l'Adriatic Link, collegamento sottomarino tra Abruzzo e Marche; il nuovo collegamento a 380 kV Bolano-Paradiso 2; l'elettrodotto a 380 kV tra le aree di Montecorvino e Benevento; il nuovo elettrodotto
a 380 kV Aliano-Montecorvino. Secondo le stime di Terna, a fine piano ci sarà una riduzione delle emissioni in atmosfera di CO2 per 5,6 milioni di tonnellate annue e la demolizione di 4.600 km di infrastrutture obsolete.
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