Il redditometro, lo strumento realizzato dall'Agenzia delle Entrate per controllare l'evasione fiscale, è meno perfetto di quanto si pensasse. Scrutinato dall'occhio vigile del Garante della privacy, ha già iniziato a rivelare più di una pecca. A dirlo è un articolo sul numero di Panorama in uscita domani.
Uno dei vizi più evidenti, perché al limite dell'incredibile, è il fatto che lo strumento considererebbe circa 2 milioni di minorenni "incongrui". Ovvero colpevoli di non dichiarare un reddito sufficiente a pagare l'affitto. Dove stia l'errore non è neppure necessario spiegarlo.
L'Agenzia considera, per chiunque non abbia una casa o un contratto d'affitto a suo nome, un "fitto predefinito" del valore di 700 euro medi. Nel novero rientrato naturalmente anche i due milioni di minorenni di cui sopra.
Non è finita qui. Un'ulteriore magagna affligge il redditometro. E in questo caso è legata allo scostamento tra i dati Istat, che indicano in Italia circa 25 milioni di famiglie, e il numero considerato dallo strumento anti-evasione, che sarebbe quasi doppio. Se le 35mila lettere indirizzate ai trasgressori si basano sul sistema di controllo fiscale - scrive ancora Panorama - "non possono neppure partire".
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