Walt Disney prende Fox. E lancia la sfida a Netflix

Operazione da 52 miliardi. Murdoch avrà il 5% del nuovo big che riunisce Topolino e i Simpson

Walt Disney prende Fox. E lancia la sfida a Netflix

Topolino conquista i Simpson. Dopo una lunga trattativa, la Walt Disney Company ha sbaragliato la concorrenza di Comcast (ovvero Universal) e ha raggiunto un accordo miliardario per comprare le reti via cavo (compreso il 39% di Sky), gli studi televisivi e cinematografici oltre allo sterminato catalogo di serie tv e film (da Titanic a Die Hard, dal Pianeta delle scimmie e Avatar a «Episodio IV-Una Nuova speranza», il primo film della serie di Guerre stellari) di Rupert Murdoch. Praticamente buona parte della 21 Century Fox, l'impero costruito dallo «squalo» australiano in decadi di strategie di espansione. Più in dettaglio Disney offrirà 0,2745 azioni per ogni titolo 21 Century Fox detenuto, per un valore di 52,4 miliardi di dollari a cui saranno aggiunti 13,7 miliardi di debiti per 66,1 miliardi complessivi. Al termine delle operazioni gli azionisti di Fox avrebbero il 25% del nuovo gruppo.

La transazione è condizionata al via libera delle autorità Antitrust. E non è detto che sia semplice ottenerlo: gli ostacoli, come dimostrato dall'opposizione alle nozze tra AT&T e Time Warner, potrebbero non mancare. All'86enne imprenditore australiano, oltre al 5% del nuovo gigante dell'intrattenimento, rimarrà l'informazione e lo sport: Fox News, Fox Sports, Fox Business e la rete di 28 stazioni di emittenti locali americane che, prima della chiusura dell'accordo con Disney, saranno scorporati per dar vita a una nuova società. Secondo alcune voci di mercato queste ultime attività potrebbero essere oggetto di un secondo round, sempre con l'impero fondato tra Topolinia e Paperopoli, anche se non manca chi ipotizza una fusione tra New Fox e News Corp, l'altro gioiello della corona di Murdoch. Per la famiglia Murdoch, la decisione di vendere si tradurrà anche nella possibile uscita di scena di James, presidente di Sky e per cui si parlava di un ruolo dirigenziale nella Disney. Al momento tuttavia non c'è niente di definitivo, anzi. Robert Iger, ad di Disney, ha rinviato la pensione di tre anni, al 2021.

«L'accordo offre a Disney l'opportunità di riunire sotto lo stesso tetto X-Men, Fantastici Quattro e Deapool (il cui franchising è in mano a Fox, ndr) con la famiglia Marvel (acquisita nel 2009 per 4 miliardi, ndr) e di creare mondi più ricchi di personaggi e storie interconnesse» spiega il gruppo di Burbank. In realtà le nozze offrono molto. In questo modo il gruppo californiano si rafforzerà nello streaming con un ulteriore 30% di Hulu, oltreché sui contenuti per poter affrontare la concorrenza sempre più accesa dei colossi del video on demand come Netlix (leader nel settore con 104 milioni di abbonati) e Amazon e le web star come Google e Facebook per quanto riguarda la pubblicità digitale. Non solo.

Il nuovo polo avrà una maggiore diversificazione internazionale: grazie a Sky, Disney potrà sbarcare nel mercato europeo e con Star India nel continente asiatico. Dal punto di vista finanziario infine dall'integrazione tra i due gruppi dovrebbero derivare due miliardi di sinergie di costi.

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