Una efficace terapia innovativa per la Bpco può ridurre del 20 per cento le riacutizzazioni

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), è una condizione patologica che deriva da due gravi malattie: bronchite cronica ostruttiva e enfisema polmonare. Entro il 2030 potrebbe diventare la terza causa di mortalità al mondo. Già oggi, i numeri preoccupano: 80milioni di persone a livello globale soffrono di Bpco, nella forma da moderata a grave. In Italia i malati sono oltre 2,6 milioni. «É una malattia respiratoria progressiva e irreversibile che causa difficoltà di respirazione», spiega Stefano Centanni, presidente della Società italiana di medicina respiratoria (SIMeR) e direttore della clinica di malattie respiratorie all’ospedale San Paolo-Università degli studi di Milano.«Questa patologia -aggiunge Centanni - è caratterizzata da riacutizzazioni che determinano una accentuazione dei sintomi abituali come la mancanza di respiro». Un innovativo farmaco (roflumilast), inibitore della fosfodiesterasi 4 e primo trattamento anti-infiammatorio orale, è stato messo a punto proprio per la Bpco. In aggiunta ai broncodilatatori a lunga durata d’azione. Ha dimostrato (in 4 grandi studi clinici pubblicati su The Lancet) di ridurre (circa del 20 per cento) le riacutizzazioni e di migliorare la funzionalità polmonare. La Bpco, nonostante le attuali terapie di mantenimento è priva di cure efficaci. «I trattamenti disponibili -aggiunge Centanni -possono contribuire a ridurre la gravità dei sintomi, ma non rallentano il progressivo decadimento del paziente e nemmeno invertono la progressione della Bpco».


La nuova soluzione terapeutica, frutto della ricerca Nycomed, disponibile in Italia, è indicata per pazienti con frequenti riacutizzazioni . Somministrata per via orale, una volta al giorno, è riservata esclusivamente alle persone sottoposte a terapia in un centro accreditato ed è utilizzabile solo dietro prescrizione dello specialista.

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