Andavano in giro a rapinare i passanti. «Rapinatori seriali» definiscono alla squadra mobile gli egiziani Samh Ganm Melslhe, 21 anni e il 19enne Htem Darwish detto «Tito». E adesso che li hanno presi, gli investigatori diffondono anche le loro foto. «Casomai fossero riconosciuti da altre vittime..» spiegano vaghi. Sperando, ovviamente, che non ci sia nessuno a denunciare lo stesso «trattamento» subito da uno studente universitario 18enne. Un ragazzo italiano che, per ora, è lunico ad aver riconosciuto i due egiziani come i suoi stupratori.
Melslhe è stato fermato dagli agenti di una volante nella notte di sabato scorso, mentre «Tito», accusato di essere lautore dello stupro, è stato preso il giorno dopo. Le caratteristiche di questi stranieri sono sempre le stesse e ricorrono con una frequenza che amareggia dopo le tante leggi per arginare limmigrazione clandestina: naturalmente anche i due stupratori in questione, come la maggior parte dei balordi milanesi presi da polizia e carabinieri, sono senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora. Naturalmente hanno precedenti per reati come furti e rapina.
La polizia, in casi di violenze sessuali, è sempre parca di dettagli. Nello spiegare come sono andate le cose ieri gli investigatori hanno spiegato che il ragazzo, intorno alle 21, mentre stava passeggiando allangolo tra via Crescenzago e via Sangro (a Lambrate), è stato avvicinato dai due stranieri. Che prima gli chiedono una sigaretta e poi lo sollevano di peso trascinandolo allinterno delladiacente parco Lambro. Qui Tito ordina al complice di fare da palo e poi trascina il giovane dietro alcune siepi e lo costringe - minacciandolo con un coltello e dei cocci di bottiglia e picchiandolo- a un rapporto completo. Prima di fuggire i due lo derubano dei soldi che ha in tasca in quel momento (20 euro) e del cellulare.
Lo studente, sconvolto, chiama il 113 e denuncia laccaduto. Quindi fornisce una descrizione molto dettagliata degli aggressori. Particolari precisi al punto che la polizia riesce a realizzare i due identikit dello stupratore e del complice (che, pur essendo arabo, ha i capelli tinti di biondo) e a diffonderli a tutte le pattuglie.
Così, quando il 12 ottobre, sempre in via Crescenzago, vengono consumate altre due rapine a un 31enne e un 27enne, anche loro studenti, ai quali vengono sottratti il portafoglio, il palmare, il lettore mp3, lo zaino e i cellulari, gli investigatori riconoscono il «modus operandi» dei due egiziani: la richiesta di una sigaretta e le minacce con un coltello da cucina. Senza contare laspetto dei malviventi che coincide in tutto e per tutto con quello degli stupratori. La ricerca dei due si fa serrata e in questura vengono portati diversi sospettati per i confronti. La svolta, però, arriva la notte successiva. Quando una volante blocca Melslhe, il ragazzo arabo con i capelli biondi descritto da tutte le vittime.
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