Elogio delle ore piccole (anche per i piccoli)

Non so se Marcel Proust era depresso, ma so che i suoi luminosi pensieri nascevano di notte; e posso immaginare che chi si sveglia presto la mattina obbedisca a una idea di vita ordinata, nella quale si seguono alcune regole, si conduce una vita semplice, e non si hanno troppi grilli per la testa. Forse da questa concezione così elementare derivano le conclusioni dell’indagine che vede gli adolescenti che si svegliano presto alla mattina meno soggetti alla depressione. In realtà non posso dire che questo sia il mio caso, né ora né quando ero ragazzo. Anzi tra le pagine più esilaranti di Achille Campanile ricordo quella in cui il nipote Gustavo descrive la differenza tra lui e lo zio Adolfo. Mi dispiace non avere una copia a portata di mano del libro che credo Agosto, moglie mia non ti conosco; ma l’esordio è più o meno questo: «Io non capisco perché quelli che si svegliano presto abbiano sempre un tono sentenzioso. Quando io rientro tardi a casa, cerco di non svegliare nessuno. La mattina presto, lo zio Adolfo entra nella mia stanza, spalanca le finestre e grida: “Svegliati Gustavo! Il mattino ha l’oro in bocca”. Quelli che si svegliano presto hanno sempre questo atteggiamento. Io che mi sveglio tardi non penserei mai di andare da chi si sveglia presto per dirgli che sbaglia e che è molto meglio che vada a continuare a dormire. Dormo e mi faccio i fatti miei». Questa parafrasi di Achille Campanile rispecchia due visioni del mondo e indica una inclinazione alla tolleranza di chi si sveglia tardi e una certa apertura mentale verso ciò che non somiglia loro. Possiamo facilmente immaginare che gli uomini d’ordine si sveglino presto e abbiano una propensione alla disciplina. Così i dittatori, così Mussolini, così Hitler, così Pinochet. È evidente che questo modus vivendi non possono che averlo assunto da bambini. E infatti la disciplina corrisponde a uno spirito militare che tende a contenere, se non a soffocare, le pulsioni individuali, i turbamenti dell’adolescenza, le malinconie e le depressioni. Le quali peraltro generano, in arte e in poesia, forme di euforia creativa straordinarie che sono l’equivalente delle trasgressioni. Si può anche pensare che l’alzarsi presto sia più di destra che di sinistra. E che tra i rivoluzionari (penso a Che Guevara) non sia difficile trovare persone che si svegliano tardi e che hanno iniziato a farlo fin da adolescenti. Devo dire che, in corrispondenza ai precetti di Achille Campanile, ciò che scrivo è fondato su impressioni personali, senza riscontri, senza verifiche o prove. Posso semplicemente testimoniare che io ho sempre cercato di svegliarmi tardi senza preoccuparmi di quello che fanno gli altri. E che la mia (gigantesca, mi appare) attività è frutto di veglie notturne fino all’alba. Con la sensazione che quando lo spazio libero della notte finisce cominci un tempo in cui tutti fanno le stesse cose nelle stesse ore con grande confusione e perdita di tempo. Il traffico nelle strade è libero fino alle 6 e un quarto 6 e mezza del mattino; poi diventa un inferno. Niente di meglio che riposare in quella contro ora e ricominciare l’attività dopo le 11, finiti traffico e code. Di più, ho immaginato che se mi fosse mai toccato di fare il ministro dell’Istruzione avrei come primo provvedimento posticipato l’apertura delle scuole alle 10 del mattino e magari anche in orari scalari, con sicuro beneficio della circolazione nelle strade. Allo stesso modo ho sempre guardato con spirito di emulazione il lavoro dei giornalisti, specialmente di quelli di un tempo che, peggio degli attori, non andavano a dormire mai prima delle 5 del mattino. Ricordo il serenissimo Gaetano Afeltra, che immagino serenissimo anche da adolescente che, per non disturbare la moglie, viveva all’Hotel Principe di Savoia dove si ritirava nel cuore della notte dopo avere vistato l’edizione del nuovo quotidiano. Ho sempre trovato più poetici gli spiriti notturni che gli spiriti diurni. Ma probabilmente perché i secondi sono piuttosto applicati alle cose pratiche, come dicevo all’inizio. Ed è forse per questo che non si possono permettere depressioni. Ma senza depressioni non ci sarebbero esaltazioni; e senza esaltazioni il mondo sarebbe terribilmente malinconico e manderebbe in depressione anche quelli che si svegliano presto per dare ordine al mondo. Ma qualcuno deve pur metterlo in disordine! E può farlo soltanto quando nessuno lo osserva, nottetempo. A questo punto avrei finito di dire quello che penso sulla materia; ma l’articolo deve essere di 90 righe. E quindi, se fossi un uomo d’ordine, mi rifiuterei di cercare pretesti per dire altre cose; e se fossi lo Sgarbi che tutti pensano, farei lo stesso reclamando che non ho più niente da dire e che basta e avanza quello che ho scritto. Ma siccome sono un uomo di buon carattere e non soggetto a depressioni, accolgo di buon grado la richiesta di stare nello spazio previsto, dimostrando con ciò la mia natura accomodante e tranquilla, disponibile e comprensiva all’opposto di quello che si potrebbe pensare.

E credo che non sia difficile fare risalire questo temperamento al fatto che non ho mai ubbidito a regole e non mi sono mai svegliato presto per principio, per senso del dovere. Mi adatto, se serve mi sveglio presto; se posso mi sveglio tardi.

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