Le «emozioni fortissime» di Elio

Un alone di mistero avvolge il tour di Elio e le Storie Tese. Mistero sulla scaletta del concerto, mistero sulla lavorazione del nuovo album, mistero sulla formazione della band, in continua evoluzione. Solo una cosa è certa: Roma avrà il privilegio di ospitare la prima data del tour 2007 degli «Elii», storica band milanese ormai prossima ai trent’anni di attività, nota per le complesse partiture strumentali e per i raffinati testi umoristici. Un tour che promette «Emozioni fortissime» (questo il nome del tour) e che si svelerà domani, ricco di sorprese, al pubblico capitolino. In attesa dell’appuntamento al Laghetto dell’Eur, Elio racconta al Giornale alcune novità interessanti.
Elio, perché «Emozioni fortissime»?
«Perché siamo macchine che danno emozioni. I nostri show fanno ridere ma fanno anche innamorare. Abbiamo fatto nascere gruppi di amici, coppie e anche figli. L’emozione è data naturalmente anche dall’abilità tecnica degli strumentisti. Ma in fondo si emoziona anche chi viene e dice: “Ma cos’è questo schifo?”».
Sarà possibile acquistare il cd del concerto alla fine del concerto stesso, come nelle tournée recenti?
«Confermo che anche quest’anno ci sarà il “cd brulé”, con brani che finora non avevamo mai inciso dal vivo. E posso svelare che includeremo nel brulé anche “Oratorium” (il brano commissionato nel 2004 dal Forum oratori italiani e presentato ufficialmente al cospetto dell’Arcivescovo di Milano Tettamanzi, ndr), che non abbiamo mai suonato in concerto».
A che punto è il nuovo album di Elio e le Storie Tese?
«Il disco è in uno stato di grande mistero, ma c’è molta carne al fuoco. Rispetto a tre mesi fa il velo è sceso un po’, e il livello di misteriosità è sceso da 100 a 50. Alcune canzoni sono pressoché finite, altre sono in fase embrionale, altre ancora già incise ma forse destinate a rimanere inedite. In fondo le gestazioni sofferte sono le più belle, come per “La vendetta del Fantasma Formaggino”, destinata a uscire sul nostro primo album e poi rimandata».
Ci sarà anche la misteriosa «Il ragazzo della via Gluteo», annunciata più di dieci anni fa e mai pubblicata?
«Stiamo continuando a lavorarci, ma non abbiamo capito se è più vantaggioso pubblicarla oppure lasciarla nel cassetto per alimentare il mito che la circonda».
Suonerete dal vivo brani inediti, come annunciato nel comunicato stampa?
«Sicuramente in scaletta ci sarà qualcosa di nuovo, anche se tra la stesura del comunicato e oggi sono passate molte ore. Rispetto ai pezzi annunciati (“Gargaroz” e “Amico Cheyenne dove scappi”, ndr) potremmo aver già cambiato idea. Oppure potremmo suonare proprio quelli, però presentandoli con un altro titolo».
È vero che il tastierista Rocco Tanica non sarà della tournée?
«Rocco Tanica ci dà buca da anni, ormai siamo abituati. Ma abbiamo trasformato la difficoltà in opportunità, allevando giovani come Luigi Calimero che ci hanno dato grandi soddisfazioni. Anche in questo ci ispiriamo a Frank Zappa, che ha scoperto il talento di Vinnie Colaiuta e Steve Vai, tra gli altri».
Tra i vostri fan, abituati a prezzi più equi, c’è polemica per il biglietto un po’ esoso (25 euro più prevendita).


«Per Ligabue e Vasco si spende molto di più. Quella è la vera ingiustizia, perché nei nostri concerti c’è una quantità di accordi decisamente superiore».
Al laghetto dell’Eur, domani ore 22. Per informazioni: www.laghettolive.it.

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