Stefano Vladovich
Ventanni di lavori, oltre 12 milioni di euro spesi e la struttura alberghiera più grande della capitale resta al palo. La Regione blocca, inspiegabilmente, laffidamento dellEnalc Hotel e il maxi impianto, inaugurato il 23 marzo sul lungomare di Ostia, è off limits. Porte chiuse ai turisti e cancelli sbarrati per gli oltre 300 studenti della scuola di chef più prestigiosa della Penisola. Motivo? Ignoto. Già, perché fin dalla primavera scorsa il presidente del XIII Municipio, Davide Bordoni, ha chiesto al presidente regionale Marrazzo di avviare al più presto corsi e attività. Inutilmente. «È passato un anno dal completamento dei lavori di ristrutturazione - spiega Bordoni - nonché dalla consegna dellopera finalmente ultimata. Credevano fossimo giunti allepilogo di una vicenda che si è trascinata per due decenni tra rinvii, occupazioni, blocco dei lavori e inefficienze dogni genere. Ma la proprietà, la Regione Lazio, non mi ha mai risposto, tantomeno avviato programmi di recupero». Una questione di denaro pubblico, ma non solo. Centinaia di lavoratori, studenti e cittadini, difatti, chiedono a gran voce la riapertura di quello che per generazioni di lidensi era lorgoglio della cittadina balneare alle porte di Roma. La storia comincia il 3 aprile del 59 anche se bisognerà attendere la notte di San Silvestro per la prima grande festa con la cantante Mina e il presentatore Corrado. Lalbergo ha 72 camere, 120 posti letto, piscina olimpionica, campi da tennis di calcio. Il primo gennaio del 60 la scuola alberghiera avvia i corsi per cuochi, camerieri, portieri dalbergo e barman. Nellestate del 70 ospita la nazionale di calcio di Gigi Riva in ritiro prima di partire per il Messico. Il primo luglio 72 il passaggio di consegne tra lEnalc e la neonata Regione Lazio. Inizia il declino. Nell84 vengono installati i primi ponteggi per il restauro ma subito dopo viene occupato da famiglie di sfrattati. Lamministrazione stanzia i primi fondi: un miliardo di lire. Passa altro tempo e ben 5 imprese edili si spartiscono altri 12 miliardi e 750 milioni di lire stanziati da Fulvio Lucisano, presidente della commissione Formazione e Lavoro. Durata dei lavori 720 giorni ma solo sulla carta. Con Italia 90 si tenta il rilancio della scuola: il cantiere si blocca il giorno dopo. LEnalc è un ammasso di calcinacci. Nel settembre del 98 le forze dellordine sgomberano gli abusivi. Tra il 98 e il 2000 cè un estenuante braccio di ferro tra la Regione e le ditte appaltatrici. Nonostante i soldi stanziati non si muove nulla. E il vecchio direttore dei lavori denuncia: «I materiali nuovi sono abbandonati alle intemperie». Lappalto slitta, con una proroga ad hoc, al 30 settembre 2001.
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