Ennesima uscita nel Fli: la Cosenza ritorna da Berlusconi

RomaGiulia Cosenza sta per aggiungersi alla lista dei finiani pentiti. Anche la deputata campana si appresta a fare ritorno nel Pdl. Ma nel suo caso una scelta politica certamente comprensibile si colora di venature personali. È lei stesso ad ammetterlo, facendo trapelare che la decisione sarebbe stata presa «non solo per motivi politici ma anche per scelte strettamente personali». La Cosenza, quarantatreenne imprenditrice turistica, assai attraente e corteggiata, è infatti la compagna di Andrea Ronchi, ex ministro delle Politiche comunitarie che ha lasciato il governo lo scorso 15 novembre. Uno dei «colonnelli» della sempre più sgangherata formazione di Gianfranco Fini, che lo ha designato come futuro presidente della non ancora eletta assemblea nazionale del nuovo partito. Ma anche una delle colombe di Fli, apparso negli ultimi tempi sempre meno convinto del progetto del presidente della Camera (e cofondatore del Pdl), a cui lo lega però una enorme gratitudine che rappresenta l’unico motivo per il quale Ronchi non ha rifatto la valigia per tornare da Berlusconi.
A farla, quella valigia, è ora invece la compagna e madre della figlia di Ronchi. Visto così, un caso alquanto insolito di separati in casa dalla politica, dopo che amore e gruppo parlamentare per i due erano andati avanti su binari paralleli. Ma il fatto è che l’allusione della Cosenza a questioni personali e le voci di corridoio, che inevitabilmente si moltiplicano in queste storie, danno per probabile una crisi sentimentale tra i due deputati freschi di fiocco rosa. Insomma, il divorzio politico sarebbe l’antipasto della separazione personale.
Fin qui un romanzo rosa. Ma ci pensa Benedetto Della Vedova a trasformarlo in un giallo. Il capogruppo dei futuristi alla Camera fino a ieri pomeriggio smentiva l’uscita della Cosenza dalla sparuta compagine dei finiani a Montecitorio: «Non mi risulta che la Cosenza abbia lasciato Fli per tornare al Pdl e chi le ha parlato ancora oggi esclude che abbia preso questa decisione», le parole di Della Vedova. Lei, la diretta interessata, tace, alimentando il mistero. Ma con buona pace di Della Vedova le valigie sono là, chiuse e pronte.
La Cosenza balzò agli onori delle cronache politiche alla vigilia del 14 dicembre scorso, quando era in calendario l’agguato parlamentare a Silvio Berlusconi orchestrato da Gianfranco Fini.

La deputata allora finiana era, con la collega di gruppo Giulia Bongiorno e con Federica Mogherini del Pd, nel drappello delle deputate prossime al parto e quindi in odore di assenza, ciò che, quando il risultato dell’aula sulla mozione di sfiducia nei confronti del premier sembrava in bilico, contribuì ad alimentare la suspense. Allora la Cosenza, al nono mese di una gravidanza problematica, arrivò a Montecitorio in ambulanza per partecipare al voto. Episodio che appartiene al passato, come la permanenza in Fli.

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