Era sano, si ammala di virus A e muore a 2 anni

RESPONSABILITÀ La famiglia si è rivolta a un legale per capire se poteva essere salvato

Era sano, si ammala di virus A e muore a 2 anni

LecceOrmai era tenuto in vita solo dalle macchine. Poi il sottile filo di speranza si è spezzato: lui, un bambino di due anni colpito dall’influenza A, è morto ieri nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce dove era stato trasportato in condizioni disperate. I medici hanno fatto di tutto per strapparlo alla morte, ma l’attività cerebrale era cessata da parecchie ore e il piccolo non si è mai ripreso. Non aveva nessuna patologia pregressa, era un bimbo sano. E adesso i genitori, che vivono a San Pancrazio Salentino, piccolo centro della provincia di Brindisi, accusano la pediatra che lo aveva in cura in quanto – sostengono - in un primo momento si sarebbe rifiutata di fare una visita a domicilio. I familiari si sono rivolti a un legale, l’avvocato Gianluca Schifone, che ha presentato un esposto per verificare se il piccolo potesse essere salvato con un intervento più tempestivo ed è probabile che a breve possa essere disposta l’autopsia.
Il bambino aveva cominciato a star male nella serata di venerdì. La madre ha notato un lieve aumento della temperatura: qualche linea di febbre, ma non sembrava niente di preoccupante. Alcune ore dopo, però, le condizioni si sono aggravate e la pediatra ha sollecitato il ricovero. Il bimbo è stato trasportato all’ospedale di Manduria: il bambino era cianotico, è stato disposto il trasferimento ed è scattata la corsa al «Vito Fazzi» di Lecce, una delle strutture di riferimento in Puglia nell’azione di contrasto all’influenza A. Quando è arrivato il piccolo era già in coma. È stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva in condizioni disperate: febbre altissima che ha raggiunto i 42 gradi e crisi convulsive che hanno causato danni cerebrali. I medici hanno eseguito il tampone faringeo, che è stato inviato a Bari per gli accertamenti. Il responso ha dato la conferma ai sospetti degli esperti: si trattava di virus H1/N1. Il quadro clinico è peggiorato con il passare delle ore. Il bambino è stato colpito da encefalite acuta, più tardi è sopraggiunta la morte cerebrale a causa dei gravi danni provocati dalle convulsioni e dalle febbre. Il bambino era tenuto in vita solo da un respiratore, ma ormai non c’era più niente da fare ed è morto ieri mattina. Sulla tragedia è intervenuto l’assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore. «Va approfondita – ha dichiarato – la diagnostica del caso per capire se il virus dell’influenza A, la cui presenza è stata accertata, era presente insieme con un altro virus o è stata la causa della morte».
Il bambino di San Pancrazio salentino è la dodicesima vittima dell’influenza A in Puglia, dove adesso cresce l’allarme nonostante le rassicurazioni dei medici. A Taranto ha perso la vita una donna cardiopatica: otto giorni fa si era vaccinata ed è stata disposta l’autopsia per accertare le cause del decesso. Gli esperti ripetono che la situazione è sotto controllo. Secondo la responsabile dell’osservatorio epidemiologico generale, Cinzia Germinario, non c’è motivo per allarmarsi anche se in tutta la regione ci sono 56 persone ricoverate per il virus H1/N1 che hanno bisogno di assistenza respiratoria. Nelle ultime ore, invece, sei pazienti sono stati dimessi.

E mentre negli ospedali rimane l’allerta, prosegue la campagna di vaccinazione che però, per il momento, si è rivelata un flop a causa di un forte scetticismo: in Puglia si sono presentati in 30mila negli ambulatori, ma si prevedeva la somministrazione del siero per 750mila persone.

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