Estate teatrale all’ex Paolo Pini La stagione apre nel segno del mito

Tredicesima edizione per «Da vicino nessuno è normale» (fino al 27 luglio), la manifestazione che ha portato il teatro e i linguaggi dell'arte all'ex ospedale psichiatrico Paolo Pini. Dopo aver inaugurato lo scorso anno negli spazi dell'ex cucina del nosocomio una sala teatrale, quest'anno Olinda, l'associazione che promuove il progetto, sfodera un nuovo percorso che ha fatto nascere al Pini un cantiere residenziale per artisti. Articolata in differenti sezioni che accomunano i linguaggi dell'arte, a partire dal teatro fino al cinema e alla musica e agli incontri con il pubblico e ai laboratori, la manifestazione - e lo stesso luogo dove si ambientano i vari spettacoli e performance - è divenuta uno spazio pulsante dove le compagnie trovano accoglienza presso l'ostello e il ristorante e un teatro dove creare, sperimentare e provare la materia teatrale. Ed ecco che la programmazione di «Da vicino nessuno è normale», si è arricchita dei progetti nati in autunno, inverno e primavera, da presentare al pubblico quest'estate.
Questa combinazione tra opportunità di ricerca teatrale e festival permanente rappresenta un investimento lungimirante sulla città, inteso non come semplice evento temporaneo ma come capacità di reinterpretare i dilemmi che viviamo. In programmazione, quindi, oltre ad un’offerta ricca di teatro scritto, diretto e interpretato da autori e artisti noti - tra gli altri, Alfonso Santagata «Animenere» e «Il cortile» della compagnia Scimone e Sfarmeli e, meno noti, «Diventare uomo», da un'idea di Livia Grossi, diretto da Maria Arena e intepretato da Lucia Vasini, Emanuela Villagrossi, o addirittura vere scoperte - un programma di cinema di qualità e una serie di progetti speciali che danno linfa vitale al progetto iniziale.
Apre la programmazione il progetto «La casa del teatro» di Diol Kadd a Milano con il mito di Sundjata Keita, conosciuto in tutta l'Africa subsahariana per aver riunito sotto il suo potere tutti i Paesi, formando il grande regno mandingo. Coloro che fino ad oggi hanno tramandato la saggezza e le gesta del grande Sundjata sono i Griot, grandi conservatori della memoria e depositari della cultura. Sundjata rivive tra gli abitanti di Diol Kadd, piccolo paese in Senegal. Mandiaye N'diaye, dopo anni di vita e lavoro con il Teatro delle Albe, è tornato in Senegal per combinare lavoro e riflessioni «italiane», con lo sviluppo di Diol Kadd e usare il teatro come ponte tra Europa e Africa (stasera ore 21.45).


Apertura e incontro con il quartiere, invece, nel progetto del teatro delle Ariette, i sogni della Comasina, incursione, incontro e ascolto con i cittadini, con i giovani, i vecchi, le donne, i bambini del territorio; la «Non-scuola» torna a Milano con i laboratori del Teatro delle Albe di Ravenna, riconosciuti da molti anni per il carattere dirompente e la furia creativa; ed infine il laboratorio «L'incontro mancato» della compagnia di Maurizio Lupinelli al fine di sviluppare un percorso artistico e umano con le persone che frequentano e lavorano al Pini, dopo una lunga permanenza (da ottobre 2008 a giugno 2009), l'ultima tappa di avvicinamento all'Amleto.
Per informazioni e prenotazioni: 02 66200646 www.olinda.org olinda@olinda.org

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