All'Università di Pechino la lezione di Re Giorgio: "A ognuno il suo sogno"

Aula gremita alla Tzinghua University di Pechino per la lectio magistralis del famoso stilista: "Per fare una vera rivoluzione basta una cosa semplice che funziona davvero"

All'Università di Pechino la lezione di Re Giorgio: "A ognuno il suo sogno"

Pechino - "Provo una punta di gelosia nel vedervi seduti qui con gli occhi lucidi di attesa. Vorrei essere al posto vostro perché siete giovani e avete una lunga storia davanti a voi con un mestiere che ti prende il cuore". Armani pronuncia queste parole in un’aula della Tzinghua University di Pechino e gli studenti applaudono come se fosse una rockstar abbandonando per un attimo il reverenziale riserbo che caratterizza l’intera lezione. L’ordine viene ristabilito nel giro di due secondi netti e il più famoso stilista del mondo continua la sua lectio magistralis dicendo cose a prima vista sorprendenti.

"Guadagnare molto con questo lavoro? Se i soldi vengono, bene, altrimenti pazienza perché in ogni caso avrete momenti di gioia sfolgorante e tante soddisfazioni anche se non mancheranno le delusioni e i grandi dolori". Angelica Cheung, direttrice di Vogue China e moderatrice dell’incontro gli chiede allora come è riuscito a fondere il lato creativo con quello imprenditoriale quando nel 1985 morì il suo storico socio Sergio Galeotti. "E’ stato difficile convincere la gente che potevo farcela da solo – risponde Armani – però mi sono detto che il modo migliore per ricordare Sergio era proprio far diventare grande questa azienda, ottenere gli stessi risultati che avrebbe voluto ottenere lui. A volte è stato un vantaggio non aver studiato economia e business administration, ma certo non è stato uno scherzo imparare tutto sul campo". Inevitabile allora chiedergli un suggerimento per i giovani che cominciano adesso in mezzo a mille difficoltà. “Re Giorgio” con la franchezza che lo contraddistingue dice che gli esordienti di oggi hanno molti più problemi perché è già stato fatto tutto, si rischia di ripercorrere le strade altrui. “Comunque la gente ha bisogno di molto poco – conclude – a volte basta semplicemente cambiare una proporzione, usare un tessuto diverso dal solito o togliere un dettaglio per cambiare tutto. Ricordatevelo sempre: per fare una vera rivoluzione basta una cosa semplice che funziona davvero”. A questo punto cominciano le domande degli studenti a dir la verità un po’ troppo irreggimentate e prudenti per essere del tutto spontanee. Un ragazzo dice che ormai non si trovano più stilisti autodidatti come a suo tempo è stato Armani, non teme che la moda possa diventare un po’ troppo omologata con gli insegnamenti di scuole come la Saint Martin di Londra?

“Secondo me in queste scuole non insegnano che la prima cosa di cui tener conto sono le donne – replica Armani – però insegnano che ci sono delle regole da seguire e questo è molto importante”. Una ragazza gli domanda come si riesce a mantenere intatto il sogno e qui arriva la risposta più bella: “Difficile dirlo, ognuno deve avere un suo sogno da preservare ma poi lo deve sempre adattare alla realtà.

Il grande sforzo in questo mestiere è partire con le ali spiegate e poi ridurle man mano oppure aprirle secondo i casi ancora di più. Nel mio caso l’80 per cento di quel che faccio è togliere. Per aggiungere bellezza esteriore a chi possiede giùà una bellezza interiore”.

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