Egitto ancora nel caos, si spara in piazza. Mansour scioglie il parlamento

Scontri a fuoco al Cairo tra i manifestanti pro Morsi e l'esercito. Il presidente ad interim Mansour scioglie il parlamento. Tafferugli vicino piazza Tahrir: interviene l'esercito con i blindati. Le forze armate annunciano il coprifuoco nel Nord Sinai

Egitto ancora nel caos, si spara in piazza. Mansour scioglie il parlamento

La situazione in Egitto continua ad essere caotica. Il colpo di stato dei militari non è bastato a riportare la calma. Oggi è stata organizzata una giornata di protesta a sostegno dell'ex presidente deposto Mohammed Morsi. Decine di migliaia i manifestanti sono scesi in piazza al Cairo, dove le truppe hanno presidiato l’area attorno alla moschea Rabia al-Adawiya, nel quartiere di Nasr City, ma anche ad Alessandria, ad Assiut e in altre città. Era stata l’Alleanza nazionale a sostegno della legittimità, un cartello di partiti e movimenti islamici di cui fanno parte anche i Fratelli musulmani, a convocare le proteste. Almeno tre manifestanti hanno perso la vita nel corso degli scontri con i militari, mentre in centinaia cercavano di raggiungere il quartier generale della Guardia repubblicana, dov'è tenuto prigioniero Morsi. In serata è pesante il bilancio degli scontri: si parla di 17 morti.

Alcuni testimoni oculari hanno raccontato di diverse persone cadute a terra, nel pomeriggio, colpite dai proiettili. Un portavoce dell’esercito ha smentito che i soldati abbiano usato veri proiettili contro la folla. Si segnala una vittima anche a Luxor: un militante islamico è morto all’alba negli scontri tra musulmani e cristiani. Secondo quanto scrive il quotidiano Al Ahram, l’uccisione di Hassan Sayed Sedki ha scatenato la reazione dei musulmani che hanno dato alle fiamme diverse abitazioni cristiane in città.

Sono migliaia i manifestanti, non solo al Cairo ma anche in diverse città dell’Egitto, che hanno risposto all’appello per un "venerdì della rabbia" contro il golpe dell’esercito. Ad Alessandria e Assiut migliaia di islamisti sono scesi per le strade protestando contro la deposizione di Morsi e il governo ad interim guidato da Adly Mansour, presidente della Corte costituzionale. Anche l’opposizione ha lanciato un appello ai propri sostenitori a scendere in piazza in risposta alle manifestazioni degli islamisti. Sale così il rischio di scontri tra le due opposte fazioni.

Migliaia di sostenitori di Morsi in marcia verso la sede della tv di Stato: il corteo passa vicino a Piazza Tahrir, dove si sono radunati i manifestanti dell’opposizione ostile ai Fratelli Musulmani. Tra le due fazioni si sono scatenati tafferugli e sassaiole, al punto che è intervenuto l'esercito: nella piazza sono entrati i blindati. Il coprifuoco è stato imposto nel Nord Sinai, mentre per il resto del Paese la decisione spetta ai governatori. Lo scrive in un tweet il presidente ad interim egiziano Mansour. Secondo fonti di sicurezza il coprifuoco è stato imposto alle 21 e sarà in vigore fino alle 6 del mattino.

Secondo l'emittente tv al Arabiya Morsi sarebbe ancora in contatto con i suoi uomini, pur essendo in stato di arresto. Il presidente destituito riuscirebbe a comunicare con i militanti dei Fratelli musulmani e li inciterebbe alla rivolta contro i militari. I manifestanti islamici presenti in piazza Rabia al Adwani nella capitale egiziana sostengono di voler marciare sulla sede della Guardia repubblicana per liberare Morsi "nonostante le notizie dei colpi d’arma da fuoco sparati dai militari sui manifestanti".

"Non possiamo permetterci di far fallire l’Egitto, nessuno se lo può permettere", ha detto alla Cnn Mohammed ElBaradei, ex numero uno dell’Aiea, neo-leader dell’opposizione unificata nonché possibile nuovo premier di transizione. ElBaradei spiega che il golpe militare che ha destituito Mohamed Morsi in fondo è stato un necessario reset. "È stato un richiamo, niente di nuovo", spiegando che le elezioni dell’ex presidente sono state piuttosto giuste" ma poi "sfortunatamente Morsi ha fatto precipitare le situazione".

All'indomani del suo giuramento il presidente ad interim Adli Mansour ha sciolto il Parlamento (di fatto solo il Consiglio della Shura, la camera alta, l’unico ramo rimasto attivo dopo lo scioglimento della Camera ad opera della giunta militare o scorso anno) guidato dalla maggioranza dei Fratelli Musulmani (Partito Libertà e Giustizia) e dei salafiti (al Nour) e ha nominato il nuovo capo dei servizi segreti.

Smentiti i militari

Il leader dei Fratelli Musulmani, Mohamed Badie, di cui ieri era stato annunciato l’arresto insieme ad altri esponenti della formazione, è libero. E' apparso sul palco ad una manifestazione in corso dei sostenitori dell’ex presidente, per incitare alla resistenza i sostenitori alla manifestazione davanti alla moschea di Rabaa, nel quartiere di Nasr City al Cairo, roccaforte dei filo-Morsi. Ieri erano state le forze di sicurezza ad annunciare il suo arresto a Masra Mahrouth, città costiera vicino al confine con la Libia.

Badie ha lanciato un appello all’esercito: "Deve restare lontano dalla politica e l’Egitto non conoscerà mai più il potere militare", ha detto Badie, osannato da migliaia di manifestanti. Poi ha aggiunto: "Il golpe militare è nullo".

Gli scontri davanti alla sede della Guardia repubblicana

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