I due marò al ministro Terzi: "Ci comportiamo da italiani" Altre divergenze con l'India

Italia e India continuano ad avere opinioni differenti sulla giurisdizione del caso che vede coinvolti i nostri marò. Incontro tra i marò e il capo della Farnesina

I due marò al ministro Terzi: "Ci comportiamo da italiani" Altre divergenze con l'India

Italia ed India continuano ad avere opinioni differenti sulla giurisdizione del caso che vede coinvolti due marò italiani. Questa mattina, durante una conferenza stampa, il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata ha spiegato al suo omologo S. M. Krishna la posizione del governo italiana che si basa sul diritto internazionale: "C’è una differenza di opinioni sulla giurisdizione del caso, che non è stata risolta". Nel pomeriggio Terzi ha incontrato a Kochi Salvatore Girone e Massimiliano Latorre che glo hanno detto: "Siamo italiani e ci comportiamo da italiani".

Durante l'incontro con i due marò, il capo della diplomazia italiana ha detto di essere stato "profondamente colpito dalla qualità di questi nostri uomini in armi". Al termine dei colloqui con Girone e Latorre, Terzi ha telefonato ai famigliari dei due militari per informarli sulle loro condizioni e spiegargli di averli trovati "in ottimo spirito, con grande coraggio e con ottimismo che questa situazione sia risolta rapidamente". "I marò sono organi dello Stato che operano all’estero e come tali vanno trattati", ha sottolineato il ministro degli Esteri ribadendo che il governo rimane "fortemente convinto che la giurisdizione del caso sia italiana e sul fatto che si tratti di un incidente sul quale è l’Italia che deve rispondere, se c’è da rispondere". Tuttavia, "la presenza di militari su navi mercantili è prevista dall’ordinamento dello Stato e della legge vigente". Nel corso del colloqui nella guest house dove si trovano i due marò italiani, il capo della Farnesina ha informato i militari dei passi svolti anche a livello politico a Nuova Delhi.

"I pescatori indiani e i due militari italiani sono vittime dello stesso nemico: la pirateria", ha spiegato Terzi esprimendo le proprie condoglianze per "la tragica morte dei due pescatori" e auspicando che l'Italia e l'India contineranno ad agire insieme per combattere il fenomeno della pirateria. Dal canto suo Krishna ha fatto sapere che la morte dei due pescatori indiani è "una sfortunata vicenda" che non deve interferire con le positive relazioni esistenti. "Il nostro colloquio è avvenuto in una atmosfera cordiale - ha assicurato il ministro indiano - anche se sullo sfondo c’è lo sfortunato incidente in cui sono morti due pescatori indiani". "Seguono questo caso - ha, poi, proseguito - le nostre due opinioni pubbliche che vogliono sapere la verità. E noi abbiamo convenuto che si deve fare chiarezza per farla emergere e facilitare così il rafforzamento delle relazioni bilaterali".

Nella conferenza stampa seguita al colloquio con Krishna, durato più del previsto, Terzi ha ribadito che le relazioni tra il Belpaese e l'India sono eccellenti e potranno svilupparsi ulteriormente con un aumento della presenza delle imprese italiane nel Paese. Il numero uno della Farnesina ha annunciato che il ministro dell’Industria indiano Anand Shanda sarà a Roma il prossimo giugno per lanciare un nuovo forum tra l'Italia e l'India.

Terzi ha, inoltre, indicato che, durante il colloquio con Krishna, sono state esaminate le strategie per affrontare il terrorismo globale sottolineando il forte impegno italiano nella stabilizzazione dell’Afghanistan.

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