Eva Kaili resta in carcere. "Con ordinanza emessa questa mattina, la Camera di Consiglio ha prorogato di un mese la carcerazione preventiva di E.K", è quanto si legge in una nota della Procura federale belga. Respinta, dunque, la richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa dell’ex vice presidente del Parlamento europeo.“Se, entro 24 ore, viene proposto ricorso contro tale decisione, l'interessato comparirà entro quindici giorni dinanzi alla camera d'accusa presso la Corte d'appello di Bruxelles – riporta Agi - Nell'interesse delle indagini, al momento non verranno fornite ulteriori informazioni”, conclude la Procura.
“Eva Kaili collabora attivamente”
Detenuta nel carcere di Haren, estrema periferia di Bruxelles, Eva Kaili sta partecipando “attivamente” all’inchiesta e “contesta ogni accusa di corruzione a suo carico". Non ha utilizzato troppi giri di parole André Risopoulos, che assiste la politica greca insieme a Mikhalis Dimitrakopoulos. Quest’ultimo ha spiegato che l’inchiesta è seria e segreta, ribadendo la totale innocenza dell’ex vice presidente dell’Europarlamento: "Non faremo alcuna altra dichiarazione, perché è pregiudizievole sia per la difesa della signora Kaili, sia all'accertamento della verità in un dossier di questa natura".
In realtà, poco dopo, si è soffermato sulle fughe di notizie:"Cosa penso delle fughe di notizie? Non ho mai visto un tale grado, un tale modo di violare così frontalmente il segreto istruttorio. Non sono l'unico a pensarlo. Il procuratore federale ha avviato un'inchiesta a questo riguardo. Finiamola qui, non abbiamo altre cose da dire, altrimenti danneggeremmo sia la nostra cliente che l'inchiesta, cosa che non farebbe piacere a nessuno". Il legale ha inoltre confermato che Eva Kaili non ha parlato in aula all’udienza.
Il nuovo sequestro
Le brutte notizie per la politica greca, compagna dell’italiano Francesco Giorgi, non sono finite qui. L’autorità antiriciclaggio greca ha sequestrato un terreno di 7 mila metri quadrati che Eva Kaili aveva acquistato insieme al partner sull’isola greca di Paros. Sigilli posti nell’ambito dell’indagine penale preliminare condotta dalla Procura per i reati economici greca: è accusata di riciclaggio e corruzione passiva.
Secondo i media locali, non è da escludere il via al processo penale: sarà necessario dimostrare che il terreno è stato acquistato con i proventi di attività illegali. Ricordiamo che le autorità greche hanno già congelato il conto bancario usato per acquisire la proprietà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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